Meloni va a Kiev per rilanciare il sostegno all’Ucraina e la centralità italiana

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(Roma, 20.02.2023). La premier vola in Polonia, domani arriverà in treno fino alla capitale ucraina. Con Zelensky parlerà della guerra, ribadendo il sostegno italiano. Ma soprattutto porterà la proposta di un piano di ricostruzione del paese, in cui Roma vuole svolgere un ruolo da protagonista. Una risposta all’asse franco-tedesco

Ripresasi dall’influenza, la presidente Giorgia Meloni sta per partire alla volta dell’Ucraina. Un viaggio desiderato, programmato, preparato. Vuole essere lì prima del 24, il giorno in cui scoccheranno i 12 mesi dall’inizio dell’invasione russa. Sull’incontro con Volodymyr Zelensky si giocano più partite: la prima, portare il sostegno incondizionato dell’Italia (superando le parole che si sono alzate dalla maggioranza tramite il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi: « Da premier non sarei mai andato dal presidente ucraino »). La seconda: stabilire un ruolo di primo piano nella futura ricostruzione del paese con una sorta di piano Marshall e nello stesso tempo tentare di rimettersi al centro della scena rispetto alla prospettiva europea, senza farsi offuscare da Francia e Germania.

Obiettivi che Giorgia Meloni perseguirà in qualche modo emulando il suo predecessore Mario Draghi. Almeno per itinerario di viaggio. Proprio come lui, oggi prenderà un aereo, arriverà in Polonia, e poi da lì, nella notte, si sposterà in treno verso Kyiv. Certo, gli interlocutori sono cambiati. Il primo che la premier incontrerà nel pomeriggio a Varsavia, alle 17 secondo il programma, è il presidente Mateusz Morawiecki, con cui spesso si ritrovano su posizioni analoghe. Il leader conservatore polacco è, anche per ragioni geografiche, in prima linea nel supporto al paese invaso, anche a livello militare.

Gli interlocutori di Mario Draghi, con cui l’ex premier andò a Kyiv, erano invece Emmanuel Macron e Olaf Scholz. Quell’asse franco-tedesco con cui i rapporti della leader di Fratelli d’Italia non sono mai sbocciati. In particolare con il presidente francese, che l’aveva esclusa dalla famosa cena dell’Eliseo con il cancelliere tedesco e Zelensky. Circostanza per la quale la premier si dimostrò se non proprio risentita, quanto meno assai perplessa. E così, mentre secondo alcuni retroscena Meloni inizia a valutare l’invio di aerei a supporto di Kyiv, cerca insomma, con il viaggio in Ucraina, di rilanciare la propria centralità diplomatica.

Nell’intervista di oggi a Repubblica, Zelensky ha dichiarato che il suo paese attende « investimenti francesi, tedeschi, ma ovvio anche italiani. Noi invitiamo le vostre aziende a lavorare da noi, venite a partecipare alla nostra ricostruzione ». Lo stesso quotidiano aggiunge che Meloni starebbe pensando di lanciare la proposta di una conferenza internazionale sulla rigenerazione del paese, ovviamente ospitata dall’Italia. Un’iniziativa i cui segnali possono essere rintracciati già nella visita di gennaio a Kyiv del ministro delle Imprese e del Made in Italy – ma anche ex guida del Copasir – Adolfo Urso e del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.

Di Redazione. (Il Foglio)