(Roma, 18.02.2023). La stima, del ministero della Difesa britannico, è cresciuta in maniera significativa da settembre dello scorso anno quando nella Federazione è stata imposta una « parziale mobilitazione » che si è tradotta con l’invio al fronte di militari scarsamente equipaggiati e formati
A quasi un anno dall’invasione russa dell’Ucraina, fra le truppe di Mosca si contano perdite ingenti: per il ministero della Difesa britannico ammonterebbero fino a 175-200 mila, tra soldati regolari e mercenari, di cui 40-60 mila morti. La stima è cresciuta in maniera significativa da settembre dello scorso anno quando nella Federazione è stata imposta una « parziale mobilitazione » che si è tradotta con l’invio al fronte di militari scarsamente equipaggiati e formati.
Wagner ha schierato un gran numero di uomini reclutati tra i detenuti, falciati con un tasso di perdite fino al 50%: dagli Usa, il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby ha parlato di oltre 30 mila perdite per il gruppo russo, con circa 9 mila combattenti uccisi in azione.
Secondo Washington da dicembre 2022 – quando si sono intensificati i combattimenti per la presa di Bakhmut – il 90% dei mercenari caduti in battaglia erano ex detenuti.
Il bilancio delle perdite russe in Ucraina è stato confermato dal dipartimento di Stato americano, per il quale ci sono stati oltre 200 mila tra morti e feriti, mentre più di un milione di russi avrebbe lasciato la Federazione a causa della guerra.
Intanto oggi il bollettino quotidiano della Difesa ucraina ha riferito di 142.270 soldati russi morti finora (1.010 in più rispetto a ieri).