Il presidente tunisino Kais Saied al portavoce degli USA: «Siamo un Paese sovrano»

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(Roma, 17.02.2023). « Il nostro Stato non è sotto colonizzazione ed è impegnato a far rispettare i diritti della popolazione »

Lo Stato tunisino “non è sotto colonizzazione” ed è impegnato a far rispettare “i diritti della popolazione e la sovranità dello Stato, che è al di sopra di ogni considerazione”. Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica di Tunisia, Kais Saied, durante un incontro con la prima ministra, Najla Bouden, in risposta al portavoce del dipartimento di Stato statunitense, Ned Price, il quale ha espresso preoccupazione per i recenti arresti di politici, imprenditori e giornalisti in Tunisia. “Non abbiamo rilasciato dichiarazioni esprimendo la nostra preoccupazione per la situazione dei diritti e delle libertà in un certo numero di capitali da cui provengono tali dichiarazioni”, ha aggiunto il capo dello Stato.

“L’idea della libertà è stata interiorizzata da noi (tunisini) molto prima di loro (gli statunitensi). Che guardino alla loro storia e alla realtà, prima di parlare della situazione in Tunisia! Noi siamo uno Stato indipendente e sovrano, non siamo sotto colonizzazione o protettorato”, ha detto Saied.

In precedenza, il portavoce della diplomazia Usa aveva espresso preoccupazione per le notizie sull’arresto di personalità politiche, uomini d’affari e giornalisti in Tunisia. Price aveva detto che Washington sostiene le aspirazioni del popolo tunisino verso “un sistema giudiziario indipendente e trasparente, in grado di garantire libertà a tutti”. Price aveva aggiunto che sono in corso colloqui con il governo tunisino a tutti i livelli a sostegno dei diritti umani e della libertà di espressione. Anche l’Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Volker Turk, aveva espresso la sua preoccupazione per “l’inasprimento della repressione contro gli oppositori politici e i rappresentanti della società civile in Tunisia, soprattutto attraverso le misure adottate dalle autorità, che continuano a minare l’indipendenza della magistratura”. Dichiarazioni alle quali aveva risposto in modo piccato anche il nuovo ministro degli Esteri della Tunisia, Nabil Ammar, il quale aveva respinto le dichiarazioni “frettolose, imprecise, false” di alcune “parti straniere” in merito ai recenti arresti in Tunisia. Secondo il capo della diplomazia di Tunisi, i recenti arresti di politici, giornalisti, attivisti e uomini d’affari sono dovuti a problemi legati alla sicurezza nazionale e non hanno nulla a che fare con l’attività politica, dei diritti umani o dei media.

(Nova News)