Provvedimenti in linea con il carattere sempre più autoritario del regime russo dopo l’invasione dell’Ucraina
Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato la legge che estende il divieto di manifestazione a università, scuole, chiese, ospedali, edifici governativi, porti, aeroporti, stazioni ferroviarie e nelle adiacenze di infrastrutture per gas, acqua, elettricità e riscaldamento. Lo riferisce l’agenzia stampa russa Ria Novosti. Le singole regioni russe potranno ampliare la lista dei luoghi dove è proibito manifestare, in relazione a caratteristiche «storiche o culturali». In precedenza, il divieto di manifestazioni e comizi valeva solo davanti agli edifici della presidenza russa, dei servizi di emergenza e dell’amministrazione carceraria. Il provvedimento è in linea con il carattere sempre più autoritario del regime russo dopo l’invasione dell’Ucraina.
Lo zar ha firmato anche la legge che proibisce anche tra gli adulti «la promozione» di quelle che vengono definite «relazioni sessuali non tradizionali»: lo riferisce la Tass. Secondo molti osservatori si va così verso l’allargamento della famigerata legge che vieta «la promozione» degli «atteggiamenti sessuali non tradizionali» tra i minori: una norma che rende potenzialmente impossibile ogni manifestazione pubblica in difesa dei diritti delle minoranze sessuali e che è stata bocciata dalla Corte di Strasburgo perché discriminatoria e perché lede il diritto alla libertà d’espressione.