Emirati Arabi uniti: gli USA implementano la sicurezza grazie agli accordi di Abramo

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(Roma, 08 novembre 2022). Gli Stati Uniti intendono implementare le loro relazioni con Israele e gli Emirati Arabi uniti grazie agli accordi di Abramo 2020 non solo nel contesto della cooperazione economica, tecnologica e sanitaria, ma anche nel contesto della cooperazione di intelligence. A tale scopo gli Stati Uniti hanno agevolato i rapporti tra il consigliere per la sicurezza nazionale degli EAU, Tahnoon bin Zayed al-Nahyan, con il Mossad. Lo scopo nell’immediato è quello di salvaguardare lo stretto di Bab El Mandeb. Per concretizzare questa collaborazione è stata istituita una cellula di intelligence guidata dal punto di vista operativo dal comandante dell’aeronautica degli Emirati Arabi Uniti Ibrahim Nasser Mohammed al-Alawi e dal capo della Direzione dell’intelligence militare (MID) in contatto diretto con le Forze di difesa israeliane.

Un altro strumento volto a consolidare la presenza americana in Medio oriente è la proposta, recentemente fatta al Congresso di Washington, di costruire un impianto di sicurezza comune tra gli Stati del Consiglio di cooperazione del Golfo, e quindi tra Israele, Iraq e Giordania con particolare attenzione alla necessità di sviluppare un efficace sistema di difesa antimissile, con un budget che dovrebbe aggirarsi intorno ai 6,9 miliardi di dollari. A favore di questo progetto si è espresso più volte anche l’attuale capo del Comando centrale degli Stati Uniti (CENTCOM) Michael “Eric” Kurilla. Non solo: numerosi ufficiali americani sono dell’avviso che trasferire la tecnologia israeliana nei paesi del Golfo nel contesto della difesa antimissile possa in qualche misura compensare il ritiro di quelli americani, nella fattispecie i Patriot e il sistema THAAD.

Di Giuseppe Gagliano. (Notizie Geopolitiche)