Domani a Naqoura la firma dell’accordo di demarcazione sui confini marittimi tra Israele e Libano

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L’accordo raggiunto l’11 ottobre tra i due paesi costituisce un passo che potrebbe aprire le porte a nuove esplorazioni di petrolio e gas nel Mediterraneo orientale

Occhi puntati su Naqoura – sede del quartier generale della missione di interposizione delle Nazioni Unite nel Libano meridionale (Unifil) – dove domani, 27 ottobre, rappresentanti di Israele e Libano firmeranno lo storico accordo sulla delimitazione del confine marittimo, frutto della mediazione dell’inviato statunitense Amos Hochstein. Secondo le informazioni circolate dall’ufficio stampa del governo israeliano, alle 10:30 (le 09:30 in Italia) è prevista l’approvazione dell’accordo durante una sessione speciale del governo, a cui farà seguito la cerimonia di firma da parte del primo ministro, Yair Lapid, presso l’ufficio dell’esecutivo a Gerusalemme. Nel pomeriggio, a porte chiuse, presso la base Onu a Naqoura, alla presenza di delegazioni dell’Onu, degli Usa, israeliane e libanesi si terrà una cerimonia, a cui seguiranno dichiarazioni alla stampa. Nel tardo pomeriggio, Lapid dovrebbe incontrare il mediatore Usa Hochstein. Al momento non sono stati svelati i componenti delle rispettive delegazioni. Domani mattina, Hochstein dovrebbe recarsi anche al palazzo presidenziale di Baabda per far firmare al presidente Michel Aoun il primo allegato dell’accordo finale.

Le delegazioni in rappresentanza di ciascuno dei due Paesi siederanno in stanze separate e firmeranno ciascuna l’allegato, prima di consegnarlo all’inviato Usa, che sarà incaricato di trasferirlo all’Onu. L’accordo raggiunto l’11 ottobre tra Libano e Israele scorso costituisce un passo che potrebbe aprire le porte a nuove esplorazioni di petrolio e gas nel Mediterraneo orientale. L’intesa sulla bozza dell’accordo è stata raggiunta dopo un intenso lavoro del mediatore Hochstein, nell’ultimo anno e nel solco della mediazione statunitense avviata nei primi anni 2000, interrotta e ripresa successivamente, nel 2020. In base all’accordo, il giacimento offshore di Karish si trova interamente nelle acque israeliane. Il Libano, dal canto suo, avrà tutti i diritti di esplorazione e sfruttamento del giacimento di Qana, situato più a nord-est, parte del quale si trova nelle acque territoriali di Israele. Ma “Israele sarà remunerato” dalla società che gestisce Qana “per i diritti su eventuali depositi”, secondo quanto stabilito nel testo.

(Nova News)