Mali: la Giunta cerca di rafforzarsi cambiando la Costituzione

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(Roma, 19 ottobre 2022). La Giunta cerca di rafforzarsi cambiando la Costituzione. Goita vuole accentrare tutti i poteri, eliminando il federalismo e l’autonomia regionale. Parallelamente, militarizza la polizia contro possibili golpe

Il leader della Giunta militare, il colonnello Assimi Goita, vuole consolidare il suo regime in Mali, cambiando direttamente la Costituzione del paese. Nei giorni scorsi è stata presentata la bozza del nuovo Testo, su cui si mantiene il più ristretto riserbo. Comunque, alcune informazioni sono filtrate ugualmente e non sono incoraggianti per il futuro della democrazia nella nazione africana. Il documento conterrà 195 articoli e porterà lo stato del Sahel verso il presidenzialismo e l’accentramento del potere, invece che sul federalismo o sull’autonomia regionale. Perciò, ennesimo schiaffo ai Tuareg. Inoltre, sarà il presidente che detterà al governo la linea politica da seguire. Parallelamente, è in discussione una nuova legge per militarizzare la polizia. Questa rimarrà sotto il controllo del ministero della Sicurezza, ma riceverà lo stesso addestramento dei soldati. Obiettivo: standardizzare le procedure per massimizzare l’efficienza delle forze di sicurezza. Specie nel caso di un tentativo di colpo di stato.

Goita, pur contando sul supporto della Wagner, sa bene che sarebbe difficile contrastare un tentativo di colpo di stato. Soprattutto in questa fase con il malcontento popolare in forte crescita

La “russificazione” del Mali con sempre più libertà e autonomia concessi ai contractor del gruppo Wagner e l’ulteriore stretta di Goita per mantenere il potere almeno fino al 2024 stanno infatti alimentando il malcontento all’interno del paese africano. Inoltre, l’accantonamento del federalismo e dell’autonomia regionale faranno aumentare la rabbia dei Tuareg, che da dieci anni chiedono l’indipendenza della regione settentrionale, o al massimo uno statuto speciale. Goita, infatti, sa che cambiare la Costituzione è un passo molto rischioso. Ciò, in quanto non è escluso che ci possano essere tentativi di golpe, dei quali peraltro potrebbero approfittare anche i jihadisti di ISGS o del JNIM per estendere la loro influenza sia nella nazione sia in Sahel. DI conseguenza, cerca di rafforzarsi soprattutto sul fronte militare. Anche perché sa bene che i “musicisti” della Wagner, seppur ben preparati ed equipaggiati, sono troppo pochi per contrastare efficacemente sommosse popolari su vasta scala.

Di Francesco Bussoletti. (Difesa & Sicurezza)