Iran: i pasdaran sfruttano le proteste per la morte di Mahsa Amini per colpire i separatisti curdi

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I gruppi curdi sono accusati di fornire sostegno ai manifestanti nel nordovest dell’Iran, area in cui vivono circa otto milioni di curdi

Mentre in Iran proseguono le proteste contro la morte della 22enne di origine curda, Mahsa Amini, l’artiglieria dei Guardiani della rivoluzione iraniana ha sferrato oggi un nuovo attacco contro le posizioni dei gruppi separatisti ospitati nella regione del Kurdistan iracheno. I gruppi curdi sono accusati di fornire sostegno ai manifestanti nel nordovest dell’Iran, area in cui vivono circa otto milioni di curdi. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa irachena “Shafaq News” citata dall’agenzia Nova, questa mattina le città di Soran e Choman, situate a nordest di Erbil, sono state colpite per la quarta volta in tre giorni con l’obiettivo di prendere di mira i gruppi curdo-iraniani come il Partito Komala del Kurdistan iraniano e il Partito democratico del Kurdistan dell’Iran (Kdpi). Come confermato dal sindaco del distretto di Choman, Shakhwan Hussein, all’agenzia di stampa irachena, l’attacco di oggi è stato lanciato con un drone-bomba che è esploso senza però causare vittime. A Soran invece, i Guardiani della rivoluzione iraniana avrebbero condotto attacco con l’artiglieria a lunga gittata, anche in questo caso senza causare vittime, almeno in base a quanto riferito dalle autorità curdo irachene e dagli stessi gruppi curdi. “Oggi tre volte, la Repubblica islamica (dell’Iran) ha bombardato il lato del monte Halgurd dove hanno sede le nostre forze”, ha detto Atta Nasir, membro del comitato centrale del Komala, in una dichiarazione. “Ogni attacco è durato dalle due alle tre ore, con il fuoco dell’artiglieria e i razzi Katyusha.”Per fortuna non abbiamo perdite umane fino ad ora”, ha aggiunto.