Non si ferma l’operazione militare Breaking Dawn lanciata da Israele per colpire la Jihad islamica palestinese nella Striscia di Gaza. Benny Gantz, ministro della Difesa israeliano, ha ordinato i militari di continuare l’offensiva contro l’organizzazione terroristica dopo che durante i raid, nella giornata di ieri, 5 agosto, sono rimasti uccisi, tra gli altri, il comandante militare della Jihad Islamica nella Striscia,Tayseer al-Jabari, e Salame Abed, anche lui della Jihad.
L’annuncio è arrivato in seguito ad un incontro tra lo stesso Gantz e il capo di Stato maggiore delle Forze di difesa israeliane (Idf), Aviv Kohavi, e altri funzionari dell’esercito. “I ministri della Difesa hanno diretto la continuazione degli sforzi offensivi contro la Jihad islamica, con un’enfasi sulle operazioni per contrastare il lancio di razzi contro Israele”, è la posizione di Tel Aviv. Gantz ha inoltre incaricato di fornire assistenza ai residenti del sud che sono stati attaccati da razzi dalla scorsa notte.
Dall’altro lato il ministero della Salute palestinese continua ad aggiornare il bilancio delle vittime, parlando di 15 morti e 114 feriti, anche civili e in costante aumento. Il ministero ha aggiunto che c’è una carenza del 40% di attrezzature e medicinali di base e una del 60% di attrezzature di laboratorio. Inoltre, vista la chiusura della centrale elettrica, “è iniziato un conto alla rovescia per fornire servizi negli ospedali”, prevedendo un blackout entro 72 ore.
Tra tensione e mediazione
Come detto, Israele non ha alcuna intenzione di terminare l’operazione militare. Il premier Yair Lapid ha convocato per le 22.30 di stasera, ora locale, il Gabinetto di sicurezza per una riunione in programma al ministero della difesa a Tel Aviv. In ogni caso, mentre l’apparato militare israeliano ritiene che l’attuale situazione militare con Gaza possa durare ancora una settimana, è atteso l’arrivo in Israele di una delegazione egiziana con il compito di mediare tra le parti ed arrivare ad un cessate il fuoco.
Sulla vicenda è intervenuta anche l’Unione europea. “Sebbene Israele abbia il diritto di proteggere la sua popolazione civile, è necessario fare tutto il possibile per prevenire un conflitto più ampio, che colpirebbe innanzitutto le popolazioni civili di entrambe le parti e provocherebbe ulteriori vittime e maggiori sofferenze”, ha dichiarato Peter Stano, portavoce dell’Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell. L’Ue, in sostanza, chiede la massima moderazione da tutte le parti per evitare un’ulteriore escalation e ulteriori vittime.
La tensione è alle stelle per più motivi. Le sirene antiaeree sono tornate a suonare nelle città israeliane vicine alle striscia di Gaza da dove, secondo le stime delle autorità israeliane, sono stati sparati da ieri pomeriggio quasi 400 razzi. La stime è stata riportata dal Times of Israel, secondo il quale il sistema Iron Dome ha abbattuto numerosi proiettili. “Al momento non sono in corso negoziati per porre fine alle violenze”, hanno fatto sapere le forze israeliane, spiegando che il sistema di difesa missilistica Iron Dome ha dimostrato un tasso di successo del 95 per cento nell’intercettare i razzi lanciati verso le città israeliane dai gruppi “terroristici” basati a Gaza.
Le possibili reazioni
Intanto l’Iran è entrato a gamba tesa nella questione dichiarando che Israele pagherà un prezzo elevato per i suoi recenti “crimini” nella Striscia di Gaza. Parole provenienti dalla bocca del generale Hossein Salami, comandante del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica (Irgc) dell’Iran. Le dichiarazioni, riportate dall’agenzia di stampa iraniana Irna, sono state rilasciate a margine di un incontro con il segretario generale dell’organizzazione palestinese della Jihad islamica, Ziyad al Nakhalah, a meno di 24 ore dall’inizio dell’operazione israeliana.
“I leader della Jihad islamica, che siedono all’estero nei ristoranti e soggiornano negli hotel a Teheran, in Siria e in Libano, sono lontani dalla loro gente”, ha dichiarato Gantz durante una ricognizione in una batteria di difesa aerea Iron Dome nel sud di Israele. Gantz ha quindi dichiarato che Israele ha eliminato “molti terroristi che stavano pianificando di lanciare razzi” contro Israele. L’aumento della tensione ha fatto saltare l’amichevole di lusso tra Juventus e Atletico Madrid, in programma domani sera alle 20.30 a Tel Aviv.
(Il Giornale/Inside Over)