Iraq: governo prepara denuncia all’ONU dopo attacchi turchi nel nord del Paese

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Il governo iracheno ha adottato una serie di misure per fermare il ripetersi degli attacchi turchi, tra cui la presentazione di una denuncia al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Lo riferisce l’agenzia di stampa irachena “Shafaq News”. La decisione del governo di Baghdad giunge dopo la morte di nove civili, tra cui donne e bambini, e il ferimento di 23 persone durante un bombardamento con colpi di artiglieria, attribuito alle Forze armate turche, in un parco naturale nei pressi della città di Zakho (distretto di Dohuk) nella regione autonoma del Kurdistan. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa irachena, il premier Mustafa al Kadhimi, in qualità di comandante in campo delle Forze armate, terrà oggi una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale “per adottare una serie di misure volte a proteggere l’Iraq dai ripetuti attacchi turchi ».

In una nota su Twitter Al Kadhimi ha affermato che le forze turche hanno “perpetrato ancora una volta una flagrante violazione della sovranità irachena ». Il premier ha condannato l’attacco « alla vita e all’incolumità dei cittadini iracheni », avvertendo che “l’Iraq si riserva il diritto di rispondere a questi attacchi e prenderà tutte le misure necessarie per proteggere il suo popolo”. Anche il presidente iracheno Barham Salih ha condannato l’attacco e in una nota ha affermato: « L’attentato turco che ha preso di mira Dohuk e ha provocato la morte e il ferimento di numerosi nostri figli rappresenta una violazione della sovranità del Paese e una minaccia alla sicurezza nazionale irachena, e la sua ripetizione è del tutto inaccettabile dopo precedenti appelli a porre fine a tali atti contrari al diritto internazionale e alle regole di buon vicinato”.

Il leader del movimento sadrista (prima forza politica del Parlamento iracheno), Muqtada al Sadr, ha chiesto un’escalation contro la Turchia che dovrebbe essere intrapresa anzitutto con la chiusura degli aeroporti agli aerei turchi e dei valichi di frontiere. In una nota sul suo profilo Twitter, Al Sadr ha affermato: « La Turchia ha aumentato la sua sfrontatezza, pensando che l’Iraq può rispondere solo con una debole condanna da parte del ministero degli Affari esteri, con grande rammarico ». Al Sadr ha suggerito inoltre di « ridurre la rappresentanza diplomatica con la Turchia e chiudere gli aeroporti e i valichi di terra tra Iraq e Turchia ». Il leader politico religioso sciita ha anche suggerito « di sporgere denuncia alle Nazioni Unite attraverso i canali ufficiali il prima possibile e di annullare l’accordo di sicurezza con la Turchia ».

(Agenzia Nova)