«Non abbiamo ancora iniziato a fare sul serio…»: Vladimir Putin avverte l’Occidente

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(Roma, 08 luglio 2022). Il presidente russo Vladimir Putin ha lanciato l’ennesimo monito al blocco occidentale spiegando che in Ucraina la Russia non ha ancora iniziato a fare sul serio: « Vogliono batterci in battaglia ? Ci provino »

Vladimir Putin ha lanciato un triplo avvertimento all’Occidente. Il primo: la Russia non ha ancora iniziato a fare sul serio in Ucraina. Il secondo: Mosca non rifiuta di tenere i colloqui di pace, ma più passa il tempo e più saranno complicate le negoziazioni. Il terzo, infine, è in realtà un monito rivolto ai nemici del Cremlino: che il blocco occidentale provi a sconfiggere l’esercito russo sul campo, ammesso che ne sia capace.

Il messaggio di Putin

Il presidente russo si è rivolto ai leader della Duma inviando un messaggio di forza e fiducia sugli sviluppi della sua « operazione speciale » in Ucraina. La guerra, ha esordito, è appena iniziata perché « non abbiamo ancora iniziato a fare le cose sul serio ». Sono passati quattro mesi e mezzo da quando la Russia ha lanciato il suo assalto contro Kiev. Archiviata la fase iniziale con un mezzo buco nell’acqua, il Cremlino ha riposizionato le sue truppe del Donbass e adesso sta lentamente conquistando l’intera regione. Archiviato il discorso Lugansk, adesso Mosca ha messo nel mirino Donetsk. Putin, qualunque cosa significhi, ha chiarito di voler andare fino in fondo.

Stati Uniti ed Europa, che continuano a fornire armi e sostegno economico agli ucraini, sono avvisati. « Se vogliono sconfiggerci sul campo, ci provino », ha affermato Putin. « Oggi sentiamo dire che vogliono sconfiggerci sul campo di battaglia. Che dire, che ci provino. Abbiamo sentito molte volte che l’Occidente vuole combatterci fino all’ultimo ucraino. È una tragedia per il popolo ucraino, ma sembra che tutto vada in questa direzione », ha aggiunto il capo del Cremlino.

Putin ha quindi proseguito spiegando che la Russia non disdegna colloqui di pace. « Non abbiamo ancora iniziato a fare sul serio in Ucraina, ma al tempo stesso non rifiutiamo di tenere collqui di pace. Tuttavia, coloro che si rifiutano dovrebbero sapere che più avanti andiamo, più difficile sarà per loro negoziare con noi », ha ribadito il leader russo. In conclusione, lo Zar ha quindi affermato che « l’Occidente non sarà in grado di seminare discordia e provocare il caos in Russia » e che le autorità russe « sono in grado di ridurre al minimo le conseguenze delle sanzioni illegali occidentali ».

Un avvertimento preoccupante

Sostenere che l’esercito russo in Ucraina deve ancora iniziare a fare sul serio è un’affermazione interpretabile in più modi. Il livello interpretativo più istintivo, ovviamente, si sofferma sulla minaccia nuda e cruda che il capo del Cremlino ha lanciato verso l’Occidente. C’è però un altro livello di analisi. Non è da escludere, infatti, un possibile, velato tentativo di Mosca di sedersi al tavolo dei negoziati per congelare la guerra. In mezzo a questi due estremi, esistono molteplici ed infinite ipotesi. È comunque preoccupante il fatto che Putin si sia sentito in dovere di ricordare al blocco occidentale di essere in grado di alzare ulteriormente l’asticella della guerra. Il rischio di un’ipotetica escalation è sempre dietro l’angolo.

Anche perché nessuno sa quali siano i veri piani della Russia. L’offensiva del Cremlino terminerà con la presa del Donbass oppure le forze russe procederanno lungo la fascia costiera e le zone interne dell’Ucraina? Impossibile dare una risposta a queste e a molte altre domande. In tutto ciò l’ombra della Bielorussia continua a farsi sempre più grande, mentre il casus belli per un eventuale ingresso in campo di altri Paesi è ancora concreto.

Di Federico Giuliani. (Il Giornale)