(Roma, Parigi, 16 giugno 2022). Mentre gli agricoltori si preparano al nuovo raccolto, oltre 20 milioni di tonnellate di merce sono ancora bloccate nel Paese in guerra. A farne le spese sono gli Stati più poveri
Il presidente Usa Joe Biden ha annunciato che gli Stati Uniti costruiranno silos temporanei al confine tra la Polonia e l’Ucraina. Le strutture serviranno a permettere l’esportazione del grano prodotto nel Paese invaso dalla Russia, che blocca da mesi il mercato cerealicolo ucraino. Il progetto dovrebbe inoltre consentire di portare il grano agli Stati mediorientali e africani dipendenti dalle importazioni dall’Ucraina, per consentire a questi ultimi di calmierare l’aumento dei prezzi dei generi alimentari che si è verificato dall’inizio dell’invasione russa e che sta colpendo principalmente le nazioni a basso reddito.
Il governo statunitense, assieme agli esecutivi dei Paesi Ue, sta cercando da settimane il metodo migliore per riaprire il mercato dell’export ucraino, bloccato nelle rotte via mare dalla Marina militare russa. Tra le ipotesi esplorate di recente c’è anche quella di far ‘scortare’ le navi cargo dalle imbarcazioni militari occidentali. Una possibilità che però coinvolgerebbe anche le forze armate russe, che dovrebbero dare il loro permesso all’operazione. Di qui la complessità del trasporto via mare della merce.
Inoltre, più di 20 milioni di tonnellate di grano sono già bloccate nel Paese dall’inizio della guerra e il mese prossimo gli agricoltori ucraini inizieranno ad immagazzinare il nuovo raccolto estivo, pur non avendo un luogo sicuro dove conservarlo e tantomeno uno sbocco commerciale per vendere il prodotto agricolo. Di qui la fretta a trovare una soluzione.
“Costruiremo silos temporanei ai confini dell’Ucraina” per “trasferire il grano verso l’Europa e portarlo nell’Oceano, e dunque in giro per il mondo. Ma ci vuole tempo”, ha avvertito Biden. Il presidente Usa ha poi accennato a un piano per trasportare su rotaia il grano attraverso altri Paesi, ma ha riconosciuto che le rotte via terra presentano diversi problemi logistici. Le linee ferroviarie, ad esempio, possono spostare solo una minima parte del grano che l’Ucraina esporta normalmente dai suoi porti nel Mar Nero. Se ciò non bastasse, i treni ucraini operano su uno scartamento ferroviario più ampio di quello utilizzato dal resto dei binari in Europa. Di qui l’idea di realizzare i silos temporanei di raccolta al confine in attesa che si trovi la soluzione logistica migliore, ma anche per mettere il raccolto al sicuro dalle bombe russe.
Redazione. (Europa Today)