Il leader di Donetsk chiede rinforzi a Mosca. Gli Usa non interferiranno sull’adesione di Kiev all’UE

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(Roma, 14 giugno 2022). Le forze del Cremlino starebbero avendo la meglio negli scontri nell’area industriale di Severodonetsk, dove si trova l’impianto chimico Azot

Il leader dell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin, ha dichiarato che chiederà rinforzi alla Russia per contrastare l’attacco delle forze ucraine al capoluogo separatista. « Stanno venendo utilizzati metodi di guerriglia proibiti, e stanno bombardando sobborghi di pendolari », ha accusato Pushilin, « tutte le forze necessarie, comprese quelle alleate, comprese le forze della Federazione Russia, saranno coinvolte allo scopo di contrastare il nemico ».

Dal canto loro, gli Stati Uniti non intendono interferire nel dibattito sulla richiesta di adesione accelerata dell’Ucraina all’Ue. Lo ha affermato in conferenza stampa la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre.

« Non spetta a noi decidere. Non facciamo parte dell’Ue, dell’Unione Europea », ha detto Jean-Pierre rispondendo a una domanda in proposito, « spetta ai membri decidere, non interferiremo con qualcosa con cui non abbiamo nulla a che fare ». Jean-Pierre ha aggiunto che gli Stati Uniti sperano che la via d’uscita dalla crisi in Ucraina siano i negoziati ma che al momento non vedono la disponibilità della Federazione Russa.

Intanto le forze del Cremlino starebbero avendo la meglio negli scontri nell’area industriale di Severodonetsk, dove si trova l’impianto chimico Azot, nei cui bunker hanno trovato rifugio alcune centinaia di civili. Secondo le milizie filorusse dell’autoproclamata repubblica popolare del Lugansk, le unità ucraine stanno arretrando.

« Le truppe nemiche stanno abbandonando le loro posizioni e si stanno ritirando a Lysychansk sotto la pressione di unita’ della milizia e delle forze speciali cecene », afferma l’ufficio stampa dei separatisti. « Uomini della milizia della Repubblica Popolare del Lugansk e del reggimento per le operazioni speciali Akhmat stanno gradualmente spingendo il nemico fuori dalla zona industriale di Severodonetsk », si legge nel comunicato, « devono lavorare con cura perche’ nella fabbrica sono stoccati contenitori con sostanze chimiche e eventuali danni sarebbero fatali ».

(AGI)