(Roma, 01 aprile 2022). Odessa colpita da tre missili Iskander. Intanto cresce la preoccupazione che in Ucraina possano verificarsi incidenti nucleari o altri eventi gravi
Odessa è tornata nel mirino della Russia. Le forze del Cremlino hanno colpito la città portuale con tre missili balistici Iskander in un attacco che ha causato alcune vittime. Nel frattempo torna a crescere il timore che Mosca possa utilizzare armi chimiche.
Odessa colpita da tre missili
La notizia più importante delle ultime del conflitto ucraino riguarda Odessa. Il capo dell’amministrazione statale regionale, Maxim Marchenko, ha denunciato l’attacco russo aggiungendo che il raid avrebbe causato vittime. Non conosciamo ancora il numero dei deceduti, né se degli eventuali feriti.
I missili sono partiti dalla Crimea. Secondo il comando operativo Sud delle forze militari di Kiev, citato dalla tv ucraina Suspilne sul suo canale Telegram, i russi hanno cercato di colpire alcune infrastrutture non meglio precisate situate nella regione di Odessa. Le forze di difesa aerea hanno funzionato e, a quanto pare, i missili non hanno colpito gli obiettivi prefissati.
« Odessa è una città-eroe. Ci sono persone eroiche pronte a combattere per ogni strada e casa: insieme a tutti i nostri cittadini siamo pronti anche a resistere ad un attacco ». Lo aveva detto nei giorni scorsi Gennadiy Trukhanov, sindaco di Odessa. « In città siamo pronti – aveva ribadito -, stiamo perfezionando un sistema di difesa, anche in mezzo alla popolazione. Stiamo creando anche dei sistemi di autodifesa con dei gruppi, delle brigate di difesa territoriale. Facciamo, quindi, tutto quello che possiamo per difendere la città ».
Per il momento la resistenza ucraina sarebbe, dunque, riuscita a respingere l’assalto russo. Vedremo se nelle prossime ore Mosca tornerà alla carica. Le navi da guerra russe nella base di Sebastopoli, in Crimea sarebbero state rifornite di missili da crociera. Oltre agli Iskander, il Cremlino è teoricamente in grado di affidarsi ai missili 3M-54 Kalibr, temibili in quanto capaci di cambiare traiettoria più volte durante il volo e rendendoli quindi difficili da intercettare.
L’ombra delle armi chimiche
Intanto, come detto, gli Stati Uniti stanno fornendo all’Ucraina materiale specifico nel caso la Russia usi armi chimiche. La conferma è arrivata direttamente dal portavoce della Casa Bianca Jen Psaki. Si tratta, ha rivelato Politico, di maschere anti gas, tute protettive e altri equipaggiamenti. Washington ha così accolto la richiesta di Kiev e sta mandando questo materiale per proteggere i civili, anche se Kiev potrebbe decidere di impiegarlo per i propri soldati.
Anche l’Unione europea avvierà operazioni di stoccaggio di dispositivi di protezione e medicinali per rafforzare le proprie difese contro incidenti chimici, nucleari e biologici. Le forniture che arrivano nel contesto della guerra in Ucraina, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, includeranno anche attrezzature per la decontaminazione, guanti, mascherine e altro materiale per la difesa chimica, biologica, radiologica e nucleare. Lo stoccaggio dovrebbe durare settimane, forse anche alcuni mesi, e servirebbe a espandere le riserve a disposizione dei Paesi Ue, ma anche per includere i Paesi partner, a partire dall’Ucraina.
Secondo la Reuters, ad aver spinto la Commissione europea ad intervenire sulle riserve di dispositivi medici e di farmaci sarebbe stata, almeno in parte, la preoccupazione che possano verificarsi incidenti nucleari o altri eventi gravi in Ucraina.
Di Federico Giuliani. (Il Giornale)