(Roma, 29 marzo 2022). Kiev pronta ad accettare lo status di Paese neutrale e chiede che ci siano « Stati garanti », in primis la Turchia. Sullo status della Crimea si deciderà entro 15 anni. Il presidente americano: « C’è consenso per vedere cosa hanno da offrire ». Erdogan: « La pace non ha perdenti »
I primi progressi verso un possibile accordo di pace dopo 34 giorni di guerra in Ucraina vengono da Istanbul: grazie alla mediazione turca, i colloqui in presenza sul Bosforo hanno permesso « due passi da gigante » da parte della Russia, impegnata a ridurre drasticamente le sue attivita’ militari a Kiev e anche a Chernihiv e a prevedere un vertice nel caso si giunga a un accordo.
Usa e Regno Unito hanno espresso qualche prudente perplessità e preferiscono verificare che gli impegni di Mosca si trasformino in fatti concreti, ma i mercati hanno reagito in maniera positiva, anche se i negoziatori russi hanno detto che questo impegno non equivale a un cessate il fuoco e che « la strada e’ ancora lunga » per arrivare a un trattato accettabile reciprocamente.
Nella conversazione di oggi, i leader di Usa, Gb, Francia, Germania, Italia hanno affermato la loro determinazione a continuare ad alzare i costi sulla Russia così come a continuare a fornire all’Ucraina assistenza di sicurezza per difendersi da questa aggressione « ingiustificata e non provocata ». Lo ha riferito la Casa Bianca.
L’Ucraina ha detto che accetterà uno status di neutralità se ci sarà un « accordo internazionale » per garantire la sua sicurezza: i possibili candidati al ruolo di « Paesi garanti » sono Polonia, Israele, Turchia e Canada.
Zelensky è tornato sulla questione che riguarda le sanzioni contro Mosca. La fine di quest’ultime può essere ipotizzata « solo dopo che la guerra sarà finita ». In un video diffuso dopo i colloqui di oggi fra Russia e Ucraina, il presidente ucraino ha comunque ammesso la registrazione di qualche progresso che lui stesso ha definito « positivo ».
Intanto il Regno Unito ha fatto sapere di star organizzando una conferenza a livello internazionale per aiutare l’Ucraina con la fornitura di armi. « La conferenza – si legge in una nota – si terrà giovedì e sarà convocata dal ministro della Difesa », Ben Wallace.
Nel corso di una visita in Norvegia, Wallace ha precisato che l’appuntamento consentirà di capire « cos’altro possiamo raccogliere in tutto il mondo per far si’ che la Russia non sia vittoriosa in questa occupazione illegale e invasione di un Paese sovrano ». Londra e’ stata da subito in prima linea a livello internazionale per fornire armi all’Ucraina.