Lo strano caso dell’appello di Biden a un cambio di regime e della correzione della Casa Bianca

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(Roma, 26 marzo 2022). Il presidente statunitense dice che Putin « non può » restare al potere, ma da Washington arriva pronta una correzione di rotta

Le parole, specie quelle pronunciate in pubblico e, peggio ancora, in diretta tv, hanno un peso. E dire che Putin « non può restare al potere » dopo averlo definito « un macellaio » è una di quelle cose su cui non è facile fare una correzione di rotta. E invece è quello che è successo.

Joe Biden da Varsavia ha detto apertamente che Vladimir Putin non dovrebbe continuare a guidare la Russia. « Per l’amore di Dio – ha detto, – quest’uomo non può restare al potere ». È il messaggio più diretto, tra quelli lanciati in queste settimane, in cui Biden ha chiesto un cambio di regime al Cremlino, e sembra segnare il cambiamento definitivo di rapporti tra Washington e Mosca.

Già prima del discorso del presidente degli Stati Uniti, il segretario di Stato Antony Blinken aveva detto: « Per noi non è una questione di cambiamento di regime. Il popolo russo deve decidere da chi vuole essere guidato ». Poi è arrivata la puntualizzazione di un alto funzionario anonimo della Casa Bianca alla Reuters: « Biden non intendeva parlare di cambio di regime in Russia ma intendeva dire che « Putin non può esercitare potere sui suoi vicini o sulla regione ». Insomma, « non ha messo in discussione il potere di Putin in Russia né (ha chiesto, ndr) un cambio di regime » a Mosca.

Allarme per i missili piovuti per la prima volta anche su Leopoli, la città ucraina considerata più al riparo dall’offensiva russa iniziata il 24 febbraio scorso. E’ il luogo che ospita i diplomatici che hanno lasciato la capitale Kiev e anche un gran numero di inviati della stampa internazionale.

(AGI)