La leadership di Putin comincia a sgretolarsi dopo l’invasione dell’Ucraina

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(Roma, Parigi, 24 marzo 2022). La leadership di Vladimir Putin comincia a sgretolarsi a seguito dell’invasione dell’Ucraina. Nell’intelligence c’è subbuglio e gli oligarchi sono sempre più irritati. Gli “amici” stranieri cominciano anche a darsi alla fuga

La leadership di Vladimir Putin comincia a sgretolarsi a seguito dell’invasione dell’Ucraina. Prima ci sono stati gli arresti o i licenziamenti di alti ufficiali dell’FSB e delle forze armate, in base ad accuse pretestuose che in realtà mascheravano il dissenso sull’offensiva della Russia nel paese vicino. Poi, alcuni degli oligarchi più vicini al presidente hanno cominciato a manifestare preoccupazione e irritazione per le sanzioni internazionali subite. Infine, anche alcuni alleati stranieri lo stanno scaricando. E’ il caso di Paul Manfort, ex capo della campagna elettorale di Donald Trump nel 2016, finito poi in carcere per frode e graziato dallo stesso presidente Usa. L’uomo, considerato molto vicino all’intelligence russa e forse allo stesso Putin, ha cercato di lasciare gli Stati Uniti per puntare su Dubai, in quella che sembra una vera e propria fuga. Manfort, secondo Knewz, è stato però intercettato all’aeroporto di Miami e rimandato indietro, dopo che gli è stato invalidato il passaporto.

Sul fronte interno non va meglio. Dopo l’inviato all’ONU Chubais, si dimette anche la direttrice della Banca Centrale, Elvira Nabiullina, che attacca frontalmente Putin

Non va meglio sul fronte interno. Dopo le dimissioni dell’inviato speciale russo all’ONU per il clima, Anatoly Chubais, sono arrivate anche quelle della direttrice della Banca Centrale della Federazione, Elvira Nabiullina, L’alto funzionario, che aveva già presentato due richieste di questo tipo (respinte da Mosca), ha anche attaccato frontalmente Putin affermando che la sua decisione di invadere l’Ucraina hanno fatto precipitare l’economia del paese “in una fogna”. Entrambe le dimissioni hanno un peso forte in Russia e potrebbero essere il volano per altre defezioni a tutti i livelli.

L’offensiva contro Kiev rischia di costare molto caro al presidente russo. Se fallirà o non poterà risultati concreti, qualcuno glie ne chiederà conto prima o poi

L’accaduto conferma che sta crescendo il nervosismo all’interno della cerchia più stretta di Putin. In molti dei suoi alleati in Russia e all’estero non capiscono più l’accanimento della guerra in Ucraina, che finora non ha portato risultati concreti e che in parallelo sta costando molto a Mosca in tutti i termini. Di conseguenza, sono sempre più quelli che corrono ai ripari cercando di sganciarsi prima che sia troppo tardi. Si parla anche di dissidi crescenti all’interno dell’FSB, seppur non ci sono conferme, e della crescita del malcontento tra gli oligarchi. Quanto potrà resistere ancora Putin prima di subirne le conseguenze? Anche, perché se l’invasione nel paese vicino dovesse arenarsi o non portare benefici concreti, prima o poi ci sarà qualcuno che glie ne chiederà conto.

Di Francesco Bussoletti. (Difesa & Sicurezza)