Donbass: ammazzato «il cannibale», per il comandante finisce male

0
689

(Roma, 21 marzo 2022). Resa nota la morte di uno dei comandanti più noti tra le fila dei separatisti, noto con il soprannome de « Il Cannibale »

La guerra continua a essere combattuta anche nel Donbass, nella regione dell’est dell’Ucraina dove tutto è partito. A dimostrarlo è la notizia arrivata nella tarda serata di oggi sulla morte del comandante separatista Sergei Mashkin.
Si tratta di uno dei combattenti più noti tra i separatisti di Donetsk, a cui era stato affibbiato il soprannome di “Il Cannibale”. Di lui si parla di un guerriero in grado di distruggere mezzi e carri armati ucraini, tanto da essere tra gli uomini più temuti dai soldati di Kiev presenti nel Donbass.
La morte di Mashkin è avvenuta nelle scorse ore. A darne notizia è stato il gruppo operativo-tattico ‘Skhid’. La conferma è arrivata anche dagli stessi separatisti di Donetsk. Sulla pagina Facebook Novorossija, gestita da molti combattenti del Donbass, è stato scritto un lungo post in cui vengono elogiate le qualità in battaglia del comandante.
“Avanzando sulla località – si legge su Novorossija a proposito di un’azione di guerra condotta dal “cannibale” il 24 febbraio – distrusse personalmente il carro armato nemico e il calcolo del cannone anticarro MT-12, che garantiva l’avanzata dei nostri gruppi d’assalto. Feriti, trascurando il pericolo, la battaglia continuò, gli esploratori al comando di Mashkin assicurarono la completa liberazione del villaggio di Volodarskoye dai nazisti ucraini, causando loro ingenti danni alla manodopera e alle attrezzature”.
Parole che fanno comprendere i motivi per cui Mashkin fosse così famoso tra i separatisti. Il combattente sarebbe morto a causa di alcune ferite riportate durante una delle ultime battaglie. Per gli ucraini si tratta di un successo importante. La fine del comandante potrebbe segnare anche sotto il profilo morale i combattenti di Donetks.
Anche se per la verità proprio su questo fronte i soldati di Kiev stanno incontrando le maggiori difficoltà. Sono i separatisti di Donetsk a dare per adesso manforte ai russi nella conquista della strategica città di Mariupol. Attorno alla repubblica separatista poi i combattenti anti Kiev dal 24 febbraio ad oggi sono riusciti a strappare agli ucraini diversi punti strategici importanti.
Nelle scorse ore entrambi gli eserciti si sono fronteggiati a colpi di artiglieria lungo molte parti della linea di contatto. Il fronte è sempre più caldo ed è qui probabilmente che si concentreranno molti sforzi sia dei filorussi che degli ucraini.
Donetsk, assieme a Lugansk, è fuori dal controllo di Kiev già da otto anni. Da quando cioè sono esplose le proteste da parte dei filorussi a seguito della rivolta di piazza Maidan, la stessa che ha dato poi all’Ucraina un governo filo occidentale.

Di Mauro Indelicato. (Il Giornale)