(Roma, 28 febbraio 2022). Quinto giorno di ostilità dopo l’invasione russa. Il segretario del Consiglio di Sicurezza Nazionale e Difesa di Kiev, Oleksiy Danilov, ha assicurato che il nemico è stato respinto su « tutti i fronti » mentre infuriano ancora « pesanti combattimenti »
Nel quinto giorno di ostilità, l’esercito ucraino riferisce di un « rallentamento » del ritmo dell’offensiva russa. Le forze di Mosca sarebbero però vicine a espugnare Mariupol e hanno intensificato il tiro su Kharkiv, che ha finora resistito all’invasore. Il segretario del Consiglio di Sicurezza Nazionale e Difesa di Kiev, Oleksiy Danilov, ha assicurato che il nemico è stato respinto su « tutti i fronti » mentre infuriano ancora « pesanti combattimenti ».
Dall’inizio delle operazioni, sono rimasti uccisi quasi 5.300 soldati russi, ha affermato il vice ministro della Difesa ucraino, Hanna Maliar. Le forze ucraine, ha annunciato Maliar, hanno distrutto finora 29 aerei da guerra russi, 29 elicotteri, 191 carri armati, 816 veicoli da combattimento corazzati, 74 pezzi d’artiglieria e due imbarcazioni. I russi, ha aggiunto il vice ministro, hanno perso inoltre un sistema missilistico antiaereo Buk, 21 lanciarazzi multipli Grad, 291 veicoli, 60 cisterne e tre droni.
Mentre sono in corso in Bielorussia i colloqui per un cessate il fuoco delle delegazioni di Russia e Ucraina, una pioggia di missili Grad si è abbattuta su Kharkiv, causando, fanno sapere le autorità, decine di morti e centinaia di feriti. La seconda città del Paese, nell’Est, aveva ieri respinto con successo un tentativo di incursione delle forze speciali russe.
Continua a resistere Kiev, verso la quale si sta dirigendo una colonna di mezzi militari russi lunga cinque chilometri. Il sindaco della capitale, Vitali Klitschko, che ieri aveva affermato che la città fosse circondata, ha ritrattato la sua affermazione. L’esercito russo ha comunicato che i residenti possono lasciare in sicurezza Kiev percorrendo la strada per Vasylkiv, contraddicendo Klitschko, secondo il quale è impossibile far uscire la popolazione dalla città. Rimangono sotto tiro le infrastrutture intorno alla capitale. Un terminale petrolifero è stato colpito e dato alle fiamme a Vasylkiv, 40 chilometri a Sud-Est di Kiev.
Se l’accerchiamento di Kiev procede con lentezza, è quasi completo, secondo le forze russe, quello di Mariupol, assediata da entrambi i lati. La conquista della strategica città portuale, da giorni bersaglio di intensi bombardamenti, consentirebbe a Mosca di aprire un corridoio terrestre tra la Crimea e il Donbass e prendere il controllo del Mare d’Azov.
Ieri le forze ucraine avevano confermato la caduta di Berdyansk, 85 chilometri a Ovest di Mariupol dove, secondo Kiev, Mosca intende tentare uno sbarco anfibio. La città di Kherson, anch’essa nei pressi della Crimea, è sotto assedio ma è ancora in mano all’esercito ucraino. Si combatte anche nel Mar Nero, dove, secondo Kiev, è in corso una battaglia navale per il controllo del porto di Odessa e della vicina Chornomorsk. Più a Est, le due flotte si stanno scontrando per il controllo di Ochakiv, in una posizione cruciale, sull’estuario del fiume Dnepr.
La repubblica del Donetsk, uno dei due territori separatisti riconosciuti dalla Russia, ha intanto annunciato di aver sospeso la mobilitazione. « Il numero di posizioni che la mobilitazione mirava a conquistare è stato raggiunto », ha detto il leader dell’autoproclamata repubblica, Denis Pushilin, affermando che ora le autorita’ filorusse si concentreranno sulle « questioni umanitarie », alle quali verrà dedicata oggi una sessione speciale del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Dati contrastanti sulle vittime civili. Le autorità di Kiev parlano di 352 morti tra cui 14 bambini, mentre l’Onu riferisce di 102 morti tra cui 7 bambini.
Di Francesco Russo. (AGI)