(Parigi, 20 febbraio 2022). Lo ha detto durante la riuninione settimanale del governo tenutasi stamattina. Il timore è che entro due anni e mezzo Teheran sarà in grado e avrà il diritto di sviluppare nuove centrifughe in grado di arricchire l’uranio.
Un accordo sul programma nucleare iraniano sarà raggiunto »a breve ». Ma »non sarà abbastanza duro » per Teheran che, tempo due anni e mezzo, potrebbe essere messa in grado di sviluppare nuove centrifughe in grado di arricchire l’uranio. E’ l’allarme lanciato dal primo ministro israeliano Naftali Bennett durante la riunione settimanale del governo tenutasi stamattina. « I colloqui tra l’Iran e le potenze mondiali per un un ritorno all’accordo sul nucleare iraniano sono molto avanzati », ha detto riferendosi ai negoziati di Vienna che negli ultimi giorni sembrano proprio essere giunti al punto di svolta. « Può darsi che vedremo un accordo già nei prossimi giorni ».
D’altronde, lo aveva fatto capire anche il capo negoziatore della delegazione iraniana Ali Bagheri Kani, scrivendo mercoledìnsu Twitter: « Siamo più vicini che mai a un’intesa”. Pur aggiungendo che tutto può ancora fallire “Niente è concordato fino a che tutto sarà concordano. I nostri partner siano realistici, evitino l’intransigenza mostrata negli ultimi 4 anni”. I termini dell’eventuale nuovo patto, però, secondo il premier israeliano »sono apparentemente più brevi e più fragili del precedente ».
Se l’accordo del 2015 aveva « una durata di 10 anni, adesso si parla di 2 anni e mezzo » ha spiegato Bennett. Tempi che lo preoccupano: « Se il mondo lo sottoscriverà senza spostare la scadenza si tratterà di una intesa che ci dà respiro solo a breve. Le limitazioni al programma nucleare iraniano termineranno per la maggior parte nel 2025. Dopo di che Teheran potrà sviluppare centrifughe avanzate senza limitazioni ».
Non basta: « Quando e’ stato firmato l’accordo originale, sono accadute due cose: gli iraniani hanno migliorato notevolmente le loro capacità di arricchimento e il tempo è passato », ha affermato ancora il primo ministro di Isreale. Quando scadranno i termini, « l’Iran sara’ in grado e avrà il diritto di sviluppare e installare centrifughe avanzate, senza restrizioni. In cambio, gli iraniani riceveranno decine di miliardi di dollari e le sanzioni saranno rimosse ». Il timore, ha aggiunto, « è che quei soldi raggiungeranno i gruppi terroristici nella regione. Mettendo in pericolo noi e altri Paesi regionali e anche le forze statunitensi nella regione ». Concludendo con una minaccia: « Israele è pronto a proteggere la sicurezza dei suoi cittadini, da solo, in qualsiasi scenario ».