(Roma, Parigi, 17 febbraio 2022). Al termine del mini summit ospitato ieri sera all’Eliseo dal presidente francese Emmanuel Macron, la Francia e i suoi partner nel Sahel hanno pubblicato una Dichiarazione congiunta in cui si annuncia il ritiro concordato delle Forze armate dal Mali. “Alla vigilia del vertice tra l’Unione europea e l’Unione africana, noi, i Paesi saheliani e limitrofi, nonché i partner internazionali, ci siamo incontrati per discutere della situazione nel Sahel. Rimaniamo impegnati a sostenere il Mali e il suo popolo nei loro sforzi per raggiungere una pace e stabilità durature, nonché per combattere le minacce terroristiche nel Sahel. Riaffermiamo tutti la nostra forte volontà di portare avanti la nostra collaborazione e il nostro impegno a lungo termine nei confronti del popolo del Mali, per affrontare tutte le sfide poste dall’attività dei gruppi terroristici armati nel Sahel. Prendiamo atto e ci rammarichiamo che le autorità di transizione maliane non abbiano adempiuto ai loro impegni nei confronti dell’Ecowas, sostenuta dall’Unione africana, di organizzare elezioni presidenziali e legislative prima del 27 febbraio 2022. Esortiamo le autorità maliane a completare il periodo di transizione e ad organizzare gratuitamente, elezioni eque e credibili. Sosteniamo pienamente gli sforzi in corso dell’Ecowas e dell’Ua per riportare il Mali all’ordine costituzionale il prima possibile”, afferma la dichiarazione.
I firmatari – tra cui anche l’Italia – esortano quindi le autorità maliane “a riprendere un dialogo costruttivo con l’Ecowas e l’Unione africana, al più alto livello, al fine di trovare una soluzione a favore della stabilità e dello sviluppo del Mali e dell’intera regione. A causa delle molteplici ostruzioni delle autorità di transizione maliane, il Canada e gli Stati europei che operano a fianco dell’Operazione Barkhane e all’interno della Task Force Takuba ritengono che non siano più soddisfatte le condizioni politiche, operative e legali per perseguire efficacemente il loro attuale impegno militare nella lotta al terrorismo in Mali e hanno quindi deciso di avviare il ritiro coordinato dal territorio maliano delle rispettive risorse militari dedicate a tali operazioni. In stretto coordinamento con gli Stati limitrofi, hanno anche espresso il desiderio di rimanere impegnati nella regione, secondo le rispettive procedure costituzionali. Su richiesta dei loro partner africani, e sulla base delle discussioni sulle modalità future della loro azione comune, hanno comunque deciso di continuare la loro azione comune contro il terrorismo nella regione del Sahel, in particolare in Niger e nel Golfo di Guinea, e hanno impegnato in consultazioni politiche e militari con loro al fine di definire i parametri di questa azione comune entro giugno 2022”, prosegue la dichiarazione.
I firmatari sottolineano quindi “il contributo essenziale della Missione delle Nazioni Unite in Mali (Minusma) alla stabilizzazione in Mali, all’attuazione dell’Accordo per la pace e la riconciliazione, alla protezione del popolo maliano, compresi i diritti umani, e alla creazione di un ambiente sicuro per gli aiuti umanitari. Riconosciamo anche l’impegno e il prezzo pagato in termini di vite umane dalle truppe e dai paesi che contribuiscono alla polizia. Allo stesso modo, ricordiamo il contributo sostanziale dell’Unione europea e delle sue missioni alla pace e alla sicurezza nel Sahel. Riaffermiamo l’obiettivo cruciale di rafforzare i mezzi e le capacità delle forze di sicurezza dei paesi della regione e aumentare così la sicurezza delle popolazioni locali laddove, e se, si verificano le condizioni necessarie. Dato l’impatto della situazione sul popolo del Mali, sottolineiamo collettivamente il nostro impegno di lunga data nei confronti del popolo del Mali, nonché la nostra volontà di continuare ad affrontare le cause profonde dell’insicurezza mobilitando aiuti per soddisfare i bisogni immediati e più a lungo -effetti a termine della popolazione, in particolare dei più vulnerabili. Riaffermiamo inoltre la nostra disponibilità a proseguire il dialogo con le autorità di transizione maliane. Al fine di contenere la potenziale estensione geografica delle azioni dei gruppi terroristici armati verso il sud e l’ovest della regione – prosegue la dichiarazione – i partner internazionali si dichiarano disponibili a considerare attivamente l’estensione del loro sostegno ai paesi limitrofi del Golfo di Guinea e dell’Africa occidentale, sulla base di le loro richieste. Queste azioni sosterrebbero le iniziative e le organizzazioni regionali pertinenti come l’Ua, l’Ecowas, il G5 Sahel e l’Iniziativa di Accra e rafforzerebbero le strategie nazionali volte a migliorare la resilienza, nonché le condizioni di vita e di sicurezza nelle regioni più vulnerabili. Chiediamo all’Alto rappresentante della Coalizione per il Sahel di organizzare rapidamente una riunione ministeriale della Coalizione, il cui scopo sarà quello di stabilire una valutazione della tabella di marcia adottata a marzo 2021 e di tenere conto di questi nuovi orientamenti”, conclude il documento.
Redazione. (Nova News)