(Roma, Parigi, 16 febbraio 2022). L’esercito russo ha schierato bombardieri e jet da combattimento con missili ipersonici all’avanguardia nella base aerea di Hmeimim, situata nella provincia di Latakia, nel Nord-Ovest della Siria. I mezzi sono funzionali a esercitazioni navali nella regione del Mediterraneo Orientale.
Tra i mezzi giunti a Latakia vi sono bombardieri strategici Tu-22M3 a lungo raggio con capacità nucleari e caccia MiG-31, che trasportano gli ultimi missili da crociera ipersonici Kinzhal. Questi ultimi, secondo fonti militari, hanno una gittata fino a 2.000 chilometri e volano fino a dieci volte la velocità del suono, il che ne rende difficile l’intercettazione. La notizia è stata diffusa il 15 febbraio, giorno in cui il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, è arrivato in Siria per supervisionare le esercitazioni, le quali hanno portato al maggiore dispiegamento navale russo nel Mar Mediterraneo dai tempi della Guerra Fredda. Il 15 febbraio stesso, Shoigu ha incontrato il presidente siriano, Bashar al-Assad, per informarlo sulle esercitazioni e discutere dei piani per un’ulteriore cooperazione a livello tecnico-militare.
Stando a quanto riferito da Mosca, l’esercitazione nel Mediterraneo vede la presenza di 15 navi da guerra e circa 30 aerei, e si inserisce nel più ampio quadro di operazioni annunciate il mese scorso, in concomitanza con la temuta escalation al confine ucraino. Le esercitazioni militari vedrebbero coinvolte tutte le flotte russe, dal Pacifico all’Atlantico, e attingerebbero a 10.000 militari, 140 navi da guerra e decine di aerei da combattimento. Lo scopo delle operazioni è addestrare all’azione per “proteggere gli interessi nazionali” e “respingere le minacce militari contro la Federazione Russa”. In realtà, secondo alcuni, non è da escludersi l’ipotesi secondo cui l’esercito russo voglia mostrare le proprie capacità di minacciare il gruppo d’attacco delle portaerei statunitensi nel Mediterraneo.