In Ucraina è davvero imminente una guerra ?

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(Roma, Parigi, 12 febbraio 2022). Che cosa sta succedendo in Ucraina. Il punto di Giuseppe Gagliano

Nei recenti avvenimenti che riguardano l’Ucraina esistono elementi che possono far pensare a una imminente guerra ? Certamente .

Allo stato attuale sono ben due. Incominciamo dal primo.

Il presidente degli Stati Uniti ha vivamente esortato i cittadini statunitensi presenti in Ucraina a lasciare immediatamente il paese per una possibile invasione russa.

Nello specifico il presidente ha sottolineato come gli eventi potrebbero degenerare in modo rapido e imprevedibile e di conseguenza le istituzioni consolari non sarebbero in grado di fornire la necessaria assistenza ai cittadini statunitensi. Proprio a tale riguardo il presidente americano ha precisato che non intende inviare truppe americane in Ucraina per salvare cittadini statunitensi presenti nel paese nel caso di un’invasione russa. Naturalmente le dichiarazioni di Biden sono state confermate dal Dipartimento di Stato.

Secondo elemento. Nei colloqui denominati formato Normandia che notoriamente vedono la presenza della Germania, della Francia oltre che della Russia e dell’Ucraina, non è stato raggiunto alcun punto di incontro.

Il vertice si è svolto a Berlino e i colloqui sono durati circa nove ore. L’inviato russo e cioè Kozak ha sottolineato che non è stato possibile arrivare a una mediazione in merito alle diverse interpretazioni sugli accordi di Minsk date dalla Russia e dall’Ucraina. Questo dunque è il secondo insuccesso dopo quello del 26 gennaio.

L’assenza di un accordo tra le parti è stato anche confermato dall’inviato ucraino e cioè da Andriy Yermak. Proprio allo scopo di scongiurare un conflitto che appare sempre più imminente l’inviato ucraino ha sottolineato che nel prossimo incontro-che dovrebbe avvenire in tempi molto brevi-i negoziati saranno portati avanti perché lo scopo è quello di raggiungere un risultato unanime.

Ma le concilianti parole delle relazioni diplomatiche mal si accordano con la realtà dei fatti che testimonia invece una mobilitazione continua e permanente non solo da parte della Russia ma soprattutto da parte degli inglesi e degli americani attraverso un invio quotidiano di armi.

Sotto il profilo dell’interpretazione delle relazioni internazionali si può affermare che queste due premesse non necessariamente costituiscono l’inizio di un conflitto ma potrebbero essere più agevolmente interpretate come un mettere alla prova il proprio avversario.

Strategia questa rischiosa poiché un passo falso – magari costruito ad arte da una delle due parti – potrebbe accendere la miccia di un conflitto dall’epilogo imprevedibile.

Di Giuseppe Gagliano. (Start Magazine)