Gli Stati membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu hanno invitato il governo del Libano a riunirsi « regolarmente » per prendere una serie di decisioni « veloci ed efficaci » tanto attese, sia all’interno del Paese che dalla comunità internazionale, per risolvere l’attuale crisi. E’ quanto si legge in un comunicato stampa del Consiglio di sicurezza, composto da 15 Paesi partecipanti, che hanno condannato gli incidenti verificatisi in più occasioni nelle ultime settimane nel Libano meridionale, tra i membri della Forza di interposizione delle delle Nazioni Unite (Unifil) e gli abitanti. I membri del Consiglio di sicurezza « hanno preso nota positiva » della ripresa degli incontri del governo libanese, dopo oltre tre mesi di interruzione tra le tensioni che circondano le indagini sulla doppia esplosione avvenuta nel porto di Beirut il 4 agosto 2020. Il Consiglio di sicurezza ha « ribadito la necessità di una rapida ripresa delle riunioni periodiche » del gabinetto di Najib Miqati, affinché vengano prese decisioni « veloci ed efficaci » su una serie di temi, in particolare l’adozione del bilancio nazionale per il 2022 che « consentirà di concludere rapidamente un accordo con il Fondo monetario internazionale (Fmi) ».
Il Consiglio di sicurezza ha anche ribadito il suo appello per l’attuazione delle riforme “necessarie per aiutare la popolazione” e per attrarre gli aiuti internazionali, oltre che per l’organizzazione di “elezioni libere, eque, trasparenti e inclusive », il 15 maggio, come previsto. Il ballottaggio dovrebbe garantire « una partecipazione piena, equa e significativa delle donne come candidate ed elettori », aggiunge il Consiglio, che esorta il governo a fornire le risorse necessarie alla Commissione di supervisione elettorale e a nominarne i membri. I quindici Stati membri hanno anche « condannato » gli incidenti avvenuti tra la fine di dicembre e la fine di gennaio nell’area operativa di Unifil, nel sud del Paese, e hanno ricordato l’importanza di garantire la sicurezza e la libera circolazione del personale internazionale. Il Consiglio di sicurezza ha chiesto alle autorità libanesi di indagare sulle circostanze di questi « attacchi » contro i caschi blu in modo che i responsabili siano assicurati alla giustizia. Infine, ha rinnovato l’appello a condurre un’indagine « indipendente, imparziale, completa e trasparente » sulla doppia esplosione nel porto di Beirut, da mesi oggetto di numerosi ricorsi da parte dei leader politici perseguiti dal gip.
Il Consiglio di sicurezza ha infine riaffermato « il suo sostegno alla stabilità, sicurezza, integrità territoriale, sovranità e indipendenza politica del Libano, in conformità con le risoluzioni delle Nazioni Unite », in particolare la risoluzione 1701, che ha posto fine nel 2006 alle ostilità tra Israele e Hezbollah, e la risoluzione 1559, del 2004, che prevede il disarmo di tutte le milizie. In tale contesto, ha invitato tutte le parti a rispettare una « politica tangibile di dissociazione dai conflitti esterni », riferendosi, in particolare, alla lotta regionale tra l’asse saudita e quello iraniano e al coinvolgimento del movimento sciita Hezbollah in Siria e nello Yemen. (Agenzia Nova)