Ucraina: cresce la tensione. Biden a Zelensky, «rischio invasione a febbraio»

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(Roma, Parigi, 30 gennaio 2022). Crescono le tensioni sulla crisi ucraina e il timore condiviso di una possibile invasione da parte della Russia, che da circa due mesi ha schierato oltre 100mila soldati e armamenti lungo il confine con Kiev.

Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, ha dichiarato che “Mosca sta continuando ad ammassare unità militari al confine, nonché in Bielorussia. Stiamo lavorando al meglio per una soluzione diplomatica, ma siamo preparati al peggio”.

Secondo gli Stati Uniti, “il conflitto non è inevitabile”, ma porterebbe a terribili conseguenze. Il presidente Joe Biden, in contatto telefonico con l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky, ha dichiarato che ci sarebbe una concreta possibilità che i russi invadano a febbraio, ma Zelensky invita l’occidente a non fomentare il panico. Biden ha ribadito “la prontezza, con i suoi alleati e partner, a rispondere risolutamente se la Russia invadesse ulteriormente l’Ucraina”. Parole che però non sembrano scoraggiare lo schieramento di truppe: “Continuiamo a vedere, anche nelle ultime 24 ore, un maggiore schieramento di forze combattenti schierate dai russi, ancora una volta, nella parte occidentale del loro Paese e in Bielorussia, vicino al confine con l’Ucraina”, ha dichiarato il portavoce del Pentagono John Kirby, precisando però che lo schieramento non sarebbe “marcato”. Gli Usa hanno messo in allerta 8.500 militari.

il presidente francese Emmanuel Macron ha intanto sentito telefonicamente Vladimir Putin. L’Eliseo fa sapere che nel corso della conversazione Macron ha confermato l’intenzione di trovare i mezzi per una de-escalation, ponendo l’accento sull’attuazione degli accordi di pace di Minsk del 2015. La presidenza francese ha aggiunto che Macron e Putin si sono detti “d’accordo sulla necessità di una de-escalation” e per un “proseguimento del dialogo” sulla crisi in Ucraina, precisando inoltre che Putin “non ha espresso alcuna intenzione offensiva”. Il “dialogo resta difficile”, conclude Parigi, ma i “canali di discussione sono aperti”.

Nel 2014 la Russia aveva annesso la Crimea, ottenendo per questo svariate sanzioni internazionali. Sebbene Putin neghi l’intenzione di invadere l’Ucraina, la tensione resta alta e proseguono i tentativi diplomatici per convincere Mosca a ritirare i militari.

Ad aumentare le tensioni contribuisce il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, il quale fa sapere che la Bielorussia combatterà a sostegno della Russia, nel rispetto degli “accordi di alleanza” tra i due Paesi, se uno dei due sarà attaccato. “La guerra ci sarà”, precisa Lukashenko, “solo in due casi: se la Bielorussia subirà un’aggressione diretta o se il nostro alleato, la Russia, subirà un attacco diretto”.

Biden e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen assicurano intanto, in tema di forniture di gas, di essere impegnati “alla sicurezza energetica dell’Europa, alla sostenibilità e ad accelerare la transizione globale all’energia pulita.

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Condividiamo l’obiettivo di garantire la sicurezza energetica dell’Ucraina e la progressiva integrazione dell’Ucraina nel mercato del gas e dell’elettrico europeo”.

Di Mariarita Cupersito. (Notizie Geopolitiche)