Quirinale: oggi la terza votazione. Proseguono gli incontri alla ricerca di un nome condiviso

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(Roma, 26 gennaio 2022). Salvini: « Spero che Conte e Letta non si fermino solo ai no ». Ricciardi: « Dobbiamo metterci intorno a un tavolo e non alzarci finché non si è trovato un nome degno della Presidenza della Repubblica »
Si torna a votare alle 11 dopo la seconda fumata nera di ieri mentre tra i partiti no c’è ancora un’intesa. Il centrodestra propone la rosa Letizia Moratti, Marcello Pera e Carlo Nordio.
Il centrosinistra, con Letta, propone un supervertice per decidere un nome condiviso. Spunta il nome di Elisabetta Casellati, restano suò tavolo i nomi di Casini, Giuliano Amato, ma anche Draghi e Mattarella. Conte: « Non è il momento del muro contro muro ».
Il centrodestra dovrebbe optare per la scheda bianca anche alla terza votazione. E’ quanto riferiscono fonti parlamentari della coalizione. Anche l’indicazione del Partito Democratico ai grandi elettori dovrebbe essere per la scheda bianca anche per oggi. Stessa indicazione sarebbe arrivata anche per Leu e M5s. Lo confermano fonti parlamentari.
« E’ trent’anni che il presidente della Repubblica viene proposto ed eletto solo dal centrosinistra. Dopo trent’anni si può dare anche rappresentanza all’altra parte del Paese, liberale,moderata e conservatrice? Oppure deve essere solo il centrosinistra a proporre di eleggere il presidente della Repubblica per Costituzione? » Così Matteo Salvini (che questa mattina ha incontrato Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Maurizio Lupi) intervenendo ad ‘Agorà’. « Spero che Conte e Letta non si fermino solo ai no. Perché col no, no, no non si fa un buon servizio al Paese » aggunge. E sulla candidatura di Casellati ribadisce: « I presidenti del Senato sono la seconda carica dello Stato da sempre. E’ donna. Non ha bisogno che la sponsorizzi io », « è lì, è stata eletta dalla maggioranza dei senatori per rappresentare il Paese. Non ha bisogno di essere candidata ».
« Dal centrosinistra ci aspettiamo lealtà, velocità e concretezza. Noi avevamo promesso di fare nomi senza tessere di partito. E sono un alto magistrato con carriera illuminata, un ex presidente del Senato accademico, filosofo, professore, che penso tutti stimino al di là della politica e l’attuale vice governatrice della Lombardi » spiega ancora il leader della Lega riproponendo la terna presentata ieri dal centrodestra per il Quirinale, Nordio, Moratti e Pera. Salvini annuncia che poi in giornata incontrerà « tutti ma è un mese che dal centro sinistra stanno arrivando solo ‘no' », ha continuato.
Ricciardi (M5s): « Oggi porteremo le nostre proposte al centrodestra »
Oggi « porteremo le nostre proposte al centrodestra » e l’auspicio è di chiudere la partita « il prima possibile, magari già alla quarta chiamata ». Lo ha dichiarato, in un’intervista a La Stampa, a il vicepresidente del Movimento 5 stelle Riccardo Ricciardi. Posto un veto su Draghi? « Non è un veto su Draghi, non usiamo questa parola. Lo riteniamo un altissimo profilo istituzionale. Sappiamo però che non possiamo perdere tempo in un cambio di governo, dovendo affrontare il Pnrr, l’uscita dalla pandemia e la crisi energetica », ha risposto Ricciardi.
Forza Italia, Bernini: « No a veti pregiudiziali »
« Noi non accettiamo né veti né pregiudiziali. I nostri nomi li abbiamo fatti. Nessuno di noi ha il potere di eleggere il presidente della Repubblica da solo, ma abbiamo qualche voto in più. Noi faremo la nostra parte. E’ arrivato il momento ». Lo ha detto la capogruppo di Forza Italia al Senato, Annamaria Bernini, arrivando a Montecitorio.
Renzi: « Draghi ancora in pista per il Quirinale »
« Se penso che Draghi possa andare al Quirinale ?Assolutamente sì. E sono contento che questo paese si sia innamorato di Draghi, perché un anno fa quando dicevo che bisognava mandare a casa Conte mi dicevano che ero pazzo ». Lo ha detto il leader di Italia viva Matteo Renzi a Cartabianca, su Rai3 affermando: « Sono stato più draghiano di Draghi ».  « Non vedo l’idea che comunque vada Draghi rischi di lasciare il governo. – aggiunge – Io però non sono convinto che la partita non sia chiusa, né alla quarta, né alla quinta, né alla sesta votazione secondo me Draghi è ancora in pista per fare il presidente della Repubblica ».
Delmastro, Fdi: « Per noi Casini mai stato in partita »
« Per noi, per quanto mi riguarda, Casini non è mai stato in partita anche perché avrebbe rappresentato sotto certi aspetti, legando la sua candidatura anche al proporzionale, anche al centrismo, un agghiacciante ritorno al passato ». Queste le parole di Andrea Delmastro, parlamentare di Fratelli d’Italia, ad Agora’ Rai Tre, sulla candidatura di Casini a Presidente della Repubblica.
Bloomberg e Ft tifano per Draghi al Quirinale, ma i giornali stranieri si dividono
L’ipotesi dell’attuale presidente del Consiglio al Colle piace all’agenzia americana e al quotidiano britannico, che sottolineano il successo della campagna vaccinale e la possibilità per il premier di garantire il percorso delle riforme da lui avviate. Contrari l’Economist, che paventa il rischio di un “blocco dei fondi da Bruxelles”, e il francese Les Echos, secondo cui “i partiti populisti ritroveranno il potere di nuocere che lui aveva saputo contenere”.

(Rai News)