Tra gennaio e febbraio la Marina russa condurrà esercitazioni in tutti i mari di competenza delle sue flotte, cioè nell’Atlantico, nel Pacifico, nell’Artico e nel Mediterraneo. Lo ha annunciato il ministero della Difesa di Mosca, citato dalla Tass. Nelle esercitazioni saranno impegnate oltre 140 navi, 60 aerei, mille unità di equipaggiamento militare, e circa 10.000 militari.
Dal ministero arriva poi la notizia, ripresa dalla Tass, di un test di lancio di un missile da crociera Kalibr da posizione sommersa nel Mar del Giappone. A effettuarlo il sottomarino diesel-elettrico Volkhov della flotta russa del Pacifico. « Il missile ha colpito l’obiettivo costiero nel poligono Syurkum, nella regione di Khabarovsk nel tempo previsto ed è stato lanciato da una distanza di oltre 1.000 chilometri » ha precisato la fonte.
Il Cremlino, intanto, non esclude un nuovo colloquio telefonico tra il presidente russo, Vladimir Putin, e quello statunitense, Joe Biden, dopo che Mosca avrà ricevuto risposta scritta alle richieste sulle garanzie di sicurezza. Lo ha affermato il portavoce del presidente russo, Dmitry Peskov, secondo quanto ha riferito l’agenzia Interfax. « Non escludiamo un’altra comunicazione tra i due presidenti. Crediamo che, in ogni caso, tale comunicazione non possa che essere accolta con favore, è utile a entrambi gli Stati », ha detto ai giornalisti. « Non escludiamo inoltre che, dopo che saremo riusciti a familiarizzare con quei documenti, i capi di Stato riterranno opportuno contattarsi e discutere », ha aggiunto. Secondo Peskov, per la Russia è accettabile ricevere queste risposte nei prossimi giorni, e « non necessariamente domani », quando a Ginevra è in programma un incontro tra il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e il segretario di Stato americano Antony Blinken. Da parte di Washington e della Nato, afferma ancora il portavoce, « ci sono segnali » che sono « pronti a discutere alcune questioni relative alla situazione » in Ucraina.
« La sicurezza globale dell’Europa è impossibile senza il ripristino della sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina » ha detto in un video il presidente Vlodymyr Zelensky, il cui Paese teme un’invasione della Russia, mentre i territori orientali del Donbass sono in mano a milizie separatiste filo-russe.
UE, von der Leyen: massicce sanzioni alla Russia se attaccherà l’Ucraina
L’Unione europea « è pronta » a rispondere a un intervento della Russia in Ucraina con sanzioni economiche e finanziarie « massicce », ha assicurato oggi la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. « Speriamo che non ci sia un attacco. Ma se è così, siamo pronti », ha affermato in un discorso durante il World Economic Forum a Davos, in Svizzera. La Commissione europea è stata incaricata dagli Stati membri di lavorare sulle varie sanzioni economiche e finanziarie contro la Russia e le opzioni saranno discusse nella riunione dei ministri degli Esteri dell’Ue presieduta lunedì a Bruxelles dall’Alto rappresentante europeo Josep Borrell. Le sanzioni devono essere approvate all’unanimità dagli Stati membri. L’Ue vuole agire in stretto coordinamento con gli Stati Uniti e gli altri alleati della Nato.
Il capo della diplomazia americana Antony Blinken parteciperà in videoconferenza all’incontro dei suoi omologhi europei. « Non accettiamo i tentativi della Russia di dividere l’Europa in sfere di influenza », ha insistito von der Leyen. « Per noi, i principi fondamentali che stanno alla base della sicurezza europea restano validi nell’Atto finale di Helsinki e nella Carta di Parigi, entrambi firmati dalla Russia », ha ricordato. « Riaffermiamo la nostra solidarietà all’Ucraina e ai nostri partner europei che sono minacciati dalla Russia. E ovviamente continuiamo a difendere il principio fondamentale che l’Ucraina è libera di decidere come Stato sovrano », ha aggiunto. « Per essere molto chiari, vogliamo un dialogo » con la Russia, ha insistito von der Leyen. « Vogliamo che i conflitti siano risolti negli organi previsti a tale scopo. Ma se la situazione peggiora, se ci sono nuovi attacchi all’integrità territoriale dell’Ucraina, risponderemo con massicce sanzioni economiche e finanziarie », ha commentato.
Dagli Stati Uniti arriva comunque il via libera al trasferimento di sistemi d’arma, precedentemente inviati nei Paesi Baltici, all’Ucraina, ha reso noto una fonte del dipartimento di Stato da Berlino, dove si trova oggi Blinken. « Gli alleati europei dispongono di ciò di cui hanno bisogno per fornire ulteriore assistenza nel settore della sicurezza all’Ucraina nei prossimi giorni e settimane. Siamo in stretto contatto con i nostri partner ucraini e con i nostri alleati Nato su questo tema e usiamo tutti gli strumenti di cooperazione disponibili, inclusa l’accelerazione dei trasferimenti autorizzati di materiali di origine americana da altri alleati e partner », ha precisato la fonte, citata da Cnn. Il dipartimento di Stato, nei giorni scorsi, ha informato il Congresso di aver dato il via libera alle licenze di esportazione per Estonia, Lettonia e Lituania, licenze che consentiranno ai tre Paesi Baltici di trasferire le armi provenienti dagli Stati Uniti all’Ucraina. (Rai News)