Cosa prevede il memorandum sulla sicurezza firmato da Turchia e Bangladesh
L’8 gennaio, Bangladesh e Turchia hanno firmato un memorandum d’intesa sulla cooperazione in materia di sicurezza, l’antiterrorismo e la lotta al traffico di droga.
La Turchia ha riconosciuto per la prima volta il Bangladesh come stato nazionale sovrano il 22 febbraio 1974 al vertice dell’Organizzazione della cooperazione islamica (OIC).
Il Bangladesh è il quarto più grande acquirente di armi dalla Turchia. Nei primi quattro mesi del 2021, il Bangladesh ha importato armi per un valore di 60 milioni di dollari dalla Turchia. Ciò indica l’importanza del Bangladesh per la Turchia, e in effetti Ankara attribuisce particolare importanza al Bangladesh nell’agenda di politica estera della sua Asia.
L’Asia Anew Initiative (ANI) turca, lanciata il 5 agosto 2019, mira a diversificare le sue relazioni diplomatiche con i paesi asiatici, dando maggiore peso alla cooperazione e al coordinamento attraverso meccanismi istituzionali. L’accordo di sicurezza può essere visto come uno sforzo da parte di Ankara non solo per rafforzare specificamente le relazioni con il Bangladesh, ma anche per attuare con successo l’ANI.
Dal punto di vista economico, questo accordo di sicurezza ha enormi implicazioni per la Turchia. Il Bangladesh ha stanziato 4,45 miliardi di dollari per il suo bilancio militare nell’anno fiscale 2021-22. La dimensione di questo bilancio indica le dimensioni del mercato e le richieste di armi per le forze armate del Bangladesh e la Turchia è penetrata di nuovo con successo in questo mercato. Non c’è dubbio dunque che questo accordo non faccio altro che incrementare la produzione di potenza turca e incrementi i profitti nel settore dell’industria militare. Un ulteriore elemento questo che dimostra come la Turchia sia ben lungi dall’essere un cane morto come ormai d’anni numerosi analisti ripetono.
Di Giuseppe Gagliano. (Start Magazine)