Ministro degli Esteri francese: «Gruppo russo Wagner sostiene la giunta militare del Mali»

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(Roma, Parigi, 12 gennaio 2022). « Wagner è lì facendo credere di combattere il terrorismo » ha dichiarato Le Drian

Il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ha accusato i mercenari del gruppo russo Wagner di “appoggiare” la giunta al potere in Mali con il pretesto di una lotta anti-jihadista. “Wagner è lì per sostenere la giunta ma facendo credere che venga a combattere il terrorismo”, ha dichiarato Le Drian durante un’audizione davanti alla commissione per gli Affari esteri dell’Assemblea nazionale. “Quello che sta accadendo in Mali è una vera corsa a capofitto da parte della giunta al potere che, in barba ai suoi impegni, vuole confiscare il potere per anni e privare il popolo maliano delle sue scelte democratiche”, ha aggiunto. “Questa giunta illegale ha proposto di tenere in ostaggio la popolazione maliana” per cinque anni, ha proseguito, riferendosi al rinvio delle elezioni inizialmente previste per la fine di febbraio ma ora posticipate al 2026. Le Drian ha quindi accusato la Russia di “mentire” circa il reale status del gruppo Wagner, sospettato di agire segretamente per conto del Cremlino, cosa che Mosca nega formalmente. “Quando chiediamo ai nostri colleghi russi di Wagner, dicono che non sanno (che) esiste”, ha detto. “Quando si tratta di mercenari che sono veterani russi, che hanno armi russe, che vengono trasportati da aerei russi, sarebbe comunque sorprendente se le autorità russe non lo sapessero. Viviamo nella menzogna”, ha aggiunto.

Parigi cerca da tempo di dissuadere le autorità di Bamako dall’utilizzare i servizi del gruppo paramilitare russo Wagner, mentre nelle ultime settimane – stando a quanto riferito da fonti militari maliane – sempre più istruttori russi sono stati schierati nelle ultime soprattutto a Timbuctu, nel Mali centrale. All’inizio di questa settimana un alto funzionario del ministero delle Forze armate francesi, parlando durante un briefing con la stampa, ha affermato che tra i 300 e i 400 mercenari russi operano nel Mali centrale. “Direi che ci sono circa 300-400 membri di Wagner e ci sono anche istruttori russi che forniscono attrezzature”, ha detto il funzionario, che ha parlato in condizione di anonimato. La giunta del Mali, da parte sua, ha finora sempre affermato che la presenza russa nel Paese si limita a istruttori militari che sono arrivati ​​con attrezzature acquistate dalla Russia. La scorsa settimana fonti militari locali all’emittente francese “Rfi” hanno confermato che diverse decine di militari russi sono attualmente schierati nella città di Timbuctu per addestrare l’esercito maliano. Il ruolo di questi istruttori russi, stando alle stesse fonti, potrebbe essere in particolare l’addestramento dei piloti di elicotteri recentemente acquistati in Russia.

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Il governo del Mali ha dichiarato il mese scorso che “istruttori russi” sono arrivati ​​nel Paese, ma sia Bamako che Mosca hanno finora fornito pochi dettagli sullo schieramento, sul numero effettivo di militari coinvolti e sul mandato della missione.

L’arrivo delle truppe russe ha generato aspre critiche da parte dei Paesi occidentali guidati dalla Francia, secondo cui esse includano i mercenari del gruppo paramilitare Wagner, accusato di violazioni dei diritti umani in altri Paesi africani e non solo. Il governo del Mali, da parte sua, ha negato questa informazione affermando che le truppe russe sono nel Paese nel quadro di un accordo bilaterale regolarmente siglato fra Bamako e Mosca. Il tutto mentre nei giorni scorsi fonti citate dall’emittente “France 24” hanno affermato che le forze armate del Mali, sostenute dalle milizie Wagner, si sono scontrate con i miliziani del gruppo jihadista Katiba Macina lungo l’asse stradale che collega le città di Bandiagara e Bankass, nel centro del Paese.

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Secondo le stesse fonti, gli scontri sono avvenuti lunedì scorso, 3 gennaio, quando un veicolo blindato dell’esercito maliano è stato colpito da un ordigno esplosivo improvvisato posto sul ciglio della strada, il che ha innescato uno scontro a fuoco nel quale sarebbe rimasto ferito un mercenario russo che in seguito è stato evacuato al vicino ospedale di Sevaré. Secondo le stesse fonti, negli scontri sarebbero rimasti uccisi diversi jihadisti. Già la scorsa settimana, inoltre, informazioni raccolte dall’emittente “Rfi” segnalavano movimenti di truppe verso il centro del Paese, con veicoli dell’esercito maliano che sono stati visti lasciare la capitale Bamako con a bordo uomini bianchi in uniforme. La notizia, se confermata, sarebbe un’ulteriore conferma circa la presenza del gruppo Wagner in Mali, già condannata a più riprese dalla Francia e dai suoi alleati occidentali.

Alla fine di dicembre una dichiarazione congiunta diffusa dai governi di 16 Paesi – tra cui Italia, Germania, Francia, Regno Unito, Spagna, Norvegia, Svezia e Canada – ha accusato le autorità del Mali di aver assoldato il gruppo paramilitare russo Wagner, condannando “con fermezza” lo stazionamento di “truppe mercenarie” nel Paese africano e la decisione del governo provvisorio di Bamako di utilizzare gli “scarsi fondi pubblici” a sua disposizione per “pagare mercenari stranieri”. I 16 firmatari si dicono a conoscenza del fatto che la Russia sta fornendo “supporto materiale” all’invio del Gruppo Wagner in Mali ed esortano pertanto Mosca a “tornare a un comportamento responsabile e costruttivo nella regione”. Inoltre, afferma la dichiarazione, il dispiegamento di mercenari Wagner rischia di “portare ad un aggravamento della situazione dei diritti umani in Mali e a minacciare l’accordo per la pace e la riconciliazione” nel Paese lacerato dal conflitto. L’Unione europea ha recentemente imposto sanzioni al gruppo Wagner, accusandolo di coinvolgimento in gravi violazioni dei diritti umani. Il gruppo è stato identificato per la prima volta nel 2014 quando sosteneva i separatisti filo-russi nel conflitto nell’Ucraina orientale e da allora è stato coinvolto in diversi altri Paesi tra cui Siria, Mozambico, Sudan, Libia e Repubblica Centrafricana. Mosca ha finora sempre negato qualsiasi legame con il gruppo.

Redazione. (Nova News)