(Roma, 11 gennaio 2022). Capomissione MSF, “Sessantotto feriti, tra loro anche genitori picchiati e separati dai loro figli”.
Un team di Medici Senza Frontiere (MSF) ha curato 68 persone ferite durante l’arresto di massa avvenuto due giorni fa, in cui centinaia di migranti che chiedevano protezione sono state trasferite nel centro di Ain Zara. Per sette feriti è stato necessario provvedere a un trasferimento in ospedale, mentre a 190 persone è stato offerto supporto psicologico.
“Più di 600 persone, che protestavano pacificamente per ottenere protezione e per chiedere di essere evacuate dalla Libia, sono state arrestate e trasferite nel centro di detenzione di Ain Zara al sud di Tripoli. In questa struttura sono già trattenute centinaia di migranti e rifugiati in celle sovraffollate” dichiara Gabriele Ganci, capomissione di MSF in Libia. “Durante la visita settimanale nel centro, dove offriamo cure mediche e supporto psicologico, il team di MSF ha curato persone con ferite da taglio, segni di percosse e persone traumatizzate dagli arresti forzati. Tra loro anche genitori che sono stati picchiati e separati dai loro figli durante l’evento”.
“Quanto accaduto dimostra, ancora una volta, come in Libia tutti i migranti siano soggetti a detenzioni casuali e arbitrarie, perfino chi chiede protezione e trattamenti in linea con il diritto umanitario” afferma Ellen van der Velden, direttore delle operazioni di MSF. “Ancora una volta, chiediamo alle autorità libiche di fermare gli arresti di massa e trovare alternative dignitose alla detenzione. Chiediamo anche all’UE di fermare ogni supporto al sistema senza fine di detenzione, abusi e violenze in Libia”.
MSF in Libia.
Negli ultimi due mesi, le équipe di MSF a Tripoli hanno operato attraverso cliniche mobili su base settimanale nel centro di detenzione di Ain Zara, fornendo assistenza sanitaria di base e supporto psicologico.
MSF lavora nei centri di detenzione libici dal 2016, fornendo assistenza sanitaria e supporto psicologico. Le équipe di MSF, inoltre, si occupano di individuare casi vulnerabili e di trasferire i pazienti che necessitano di cure specialistiche in ospedale. Infine, MSF assiste le persone agli sbarchi dopo le intercettazioni in mare e cura i malati di tubercolosi nella città di Tripoli.
Di Maurizio Debanne*. (Notizie Geopolitiche)
* Ufficio stampa di Medici Senza Frontiere.