(Roma, Parigi, 11 gennaio 2022). Un membro della squadra negoziale del Fronte di Resistenza afghano ha riferito di aver incontrato alcuni funzionari talebani in Iran e di aver proposto loro l’istituzione di un governo di transizione congiunto.
I delegati dell’Emirato islamico hanno visitato l’Iran da sabato 7 gennaio a lunedì 10. Il rappresentante del Fronte di Resistenza, parlando in condizione di anonimato, ha dichiarato che i talebani hanno suggerito una resa dei leader del movimento e il loro ritorno in Afghanistan, ma ha aggiunto che l’incontro si è concluso senza risultati tangibili.
“La nostra proposta era chiara ed era quella di formare un governo di transizione. Quindi, questo esecutivo lavorerebbe per formare il prossimo governo e le persone godrebbero di uguali diritti e libertà. In cambio, la proposta dei talebani era una resa e i negoziati si sono conclusi senza risultati”, ha aggiunto il membro del Fronte. Dall’altra parte, il ministro degli Esteri ad interim dei talebani, Amir Khan Muttaqi, che guidava la delegazione dell’Emirato islamico in Iran, ha affermato che le discussioni con la squadra del Fronte di Resistenza erano state positive.
Alle squadre negoziali hanno preso parte quattro funzionari talebani e cinque membri del Fronte. Il ministro degli Esteri, quello dell’Economia, Din Mohammad Hanif, il ministro per industria e commercio, Nooruddin Azizi, il vice ministro per le Frontiere e gli Affari Tribali, Haji Gul Mohammad, hanno rappresentato l’Emirato islamico nei negoziati. Per il Fronte di Resistenza, erano presenti il leader Ismail Khan, Mawlawi Habibullah Hesam, un ex capo jihadista, Abdul Hafiz Mansoor, un membro del Fronte di Resistenza, Hesamuddin Shams, l’ex governatore di Badghis, e Abdul Zahir Faiz Zada, l’ex governatore di Ghor.
Il 6 settembre 2021, i talebani hanno annunciato, per la seconda volta in meno di una settimana, di aver sconfitto le forze di opposizione nella valle del Panjshir, dichiarando di aver completato la conquista dell’Afghanistan. I combattenti talebani hanno sconfitto il Fronte di Resistenza, che si era barricato nella provincia, ma avevano assicurato al popolo del Panjshir che non ci sarebbe stato alcun “atto discriminatorio contro di loro”.
La valle del Panjshir è un simbolo della resistenza nel Paese, perché è proprio lì che il padre del comandante del Fronte resistette strenuamente alle offensive sovietiche nel corso dell’invasione dell’Afghanistan. Oltre a questo, la provincia aveva anche resistito al precedente governo talebano istituito nel 1996 e che era stato sciolto nel 2001. Il 22 agosto 2021, il leader della resistenza Ahmad Massoud aveva dichiarato che non avrebbe mai consegnato la provincia del Panjshir al gruppo militante islamista. Già allora Massoud aveva chiesto negoziati per formare un governo inclusivo per l’Afghanistan, ma aveva anche promesso di resistere se le forze talebane avessero tentato di entrare nella valle.
Di Maria Grazia Rutigliano. (Sicurezza Internazionale)