Dopo mesi di contrasti con il premier, a portarlo alle dimissioni le misure anti-Covid del Piano B
Nuovo colpo al governo Johnson, dopo il knock out nelle elezioni suppletive del North Shropshire – roccaforte dei Tory da 200 anni – e dopo che un centinaio di parlamentari conservatori alla Camera dei Comuni aveva votato contro il primo ministro per le misure anti-Covid. Si è dimesso – ma resterà in carica fino a gennaio – David Frost, il ministro che ha negoziato l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europa.
Frost contrario alle misure anti-Covid del Piano B
Il contrasto tra il negoziatore principale della Brexit e Johnson sarebbe arrivato a un punto di non ritorno « dopo mesi di crescente malcontento per gli aumenti delle tasse – secondo quanto riferisce il quotidiano Mail on Sunday – ed il costo sbalorditivo delle politiche ambientali, e in particolare per le misure anti-Covid del Piano B ».
Le voci di una sfiducia al numero uno di Downing Street da parte dei deputati conservatori si fanno sempre più insistenti – scrive la stampa britannica – e potrebbero concretizzarsi nei prossimi mesi, lasciando spazio ai suoi più diretti rivali, come il lord cancelliere Rishi Sunak, od il ministro degli Esteri – la signora Liz Truss. (Rai News)