(Roma, Parigi, 09 dicembre 2021). Volevano una strage per le feste, in una strada affollata per lo shopping natalizio, o in un centro commerciale nella banlieue di Parigi dove molti vanno a comprare i regali: due giovani di 23 anni, uno noto alla polizia come radicalizzato, erano pronti a realizzare un attentato per insanguinare il Natale. Una minaccia « grave e imminente », che ha spinto gli inquirenti che li sorvegliavano a passare all’azione e ad arrestarli. La notizia, anticipata da Le Parisien, è stata confermata da fonti ufficiali vicine all’inchiesta. I due volevano un attentato « di ispirazione jihadista », si è appreso, e sono stati fermati il 29 novembre in due località della banlieue di Parigi, uno a Meaux, l’altro al Pecq. Sono stati i servizi, che avevano nel mirino da tempo i due a partire da messaggi che si erano scambiati su Internet e dopo un primo « incontro di persona » che c’era stato, a segnalare alla polizia antiterrorismo che il progetto stava per realizzarsi, era « grave e imminente ».
In stato di fermo, i due sono stati messi sotto inchiesta per « associazione per delinquere a sfondo terroristico » e arrestati. Almeno uno dei due, si apprende dalle fonti, aveva in progetto di passare all’azione prima della fine dell’anno. Il secondo, stando alle fonti di Le Parisien, nega tutto. Fra i due, però, sono stati intercettati dialoghi o scambi di messaggi con elementi che lasciavano pensare a un progetto « grave » e vicino nel tempo. E’ quello dei due che nega ogni accusa ad avere il passato più ingombrante dal punto di vista degli inquirenti: condannato già da minorenne a 4 anni di carcere poi tramutati in libertà vigilata, ha confessato soltanto di essere « attirato » dall’Isis, negando però di voler compiere l’attentato. Nel suo ambiente, fra le conoscenze e i vicini di casa, gli inquirenti hanno però avuto conferme della « forte radicalizzazione » del giovane. L’altro, ha invece ammesso di avere a lungo discusso con il compagno, conosciuto su Internet, delle « modalità operative » dell’azione: un « attacco con il coltello », « in una strada, contro dei civili », definiti nelle audizioni del reo confesso come « miscredenti ». Poi, il tutto si sarebbe dovuto concludere con la « morte da martiri, uccisi dalla polizia ». I luoghi ipotizzati sarebbero stati « centri commerciali, università » o strade dello shopping natalizio.
Documentazione di stampo jihadista, con il marchio dell’Isis, è stata ritrovata nei cellulari e nei pc sequestrati ai due sospetti. Ritrovato anche un coltello. Si tratta del quarto grosso progetto di attentato di ispirazione jihadista sventato dai servizi francesi nel 2021, una circostanza che le autorità del paese considerano la conferma che le minacce di terrorismo continuano a pesare sulla Francia. Convinzione rafforzata da diverse retate compiute nelle ultime settimane negli ambienti dell’estrema destra. Fonti della sicurezza sottolineano anche il fatto che il progetto terroristico era guidato da due persone e non da individui isolati, come nei casi degli ultimi mesi. E che l’età dei sospetti è sempre più bassa, come ha confermato anche l’arresto nella scorsa primavera di una ragazza di 18 anni abitante a Béziers, nel sud: affascinata dai film dell’orrore, aveva pianificato un attentato in una chiesa per le feste di Pasqua. A casa, aveva dell’esplosivo.