(Roma, 16 novembre 2021). Le proprietà immobiliari a Deir Ezzor nel mirino delle milizie pro-Iran. Obiettivo: ridurre i rischi che le infrastrutture, usate come depositi di armi e munizioni o come centri di comando, siano attaccati dai droni ignoti
Le milizie pro-Iran nell’Est della Siria cercano di reagire ai raid con i droni sconosciuti, che distruggono i loro depositi di armi, munizioni e missili. Negli ultimi giorni, i sequestri di proprietà immobiliari appartenenti a civili a Deir Ezzor, hanno subito un’impennata, arrivando a quasi duemila dall’inizio dell’anno. Le aree maggiormente coinvolte sono Deir Ezzor city, al-Ashara, al-Qurayyah, Mohsin, al–Maray’iya, al-Bulail, al-Majra, Mayadeen, Doblan, Boqros, Al-Taiybah, Al-Bukamal, Sabaikhan e altri centri urbani. I maggiori beneficiari, invece, sono LiwaaFatemiyoun, Liwaa Abu al-fadl al-Abbas, Hezbollah e le Guardie Rivoluzionarie (IRGC). Secondo fonti locali, gli edifici e le proprietà sequestrate sono usati come nascondigli temporanei per armi e missili, che vengono periodicamente spostati tra loro. Ciò per ridurre i rischi di essere rilevati e poi attaccati da assetti aerei ostili. Alcune case, invece, vengono usate come centri di comando. Anche questi sono “mobili” per maggiore sicurezza.
Di Francesco Bussoletti. (Difesa & Sicurezza)