Dopo la Russia, anche la Turchia scarica i talebani in Afghanistan, almeno ufficialmente. Il presidente Recep Tayyp Erdogan ha affermato che Ankara non si interfaccerà con l’Emirato Islamico fino a che questo non avrà stabilito un governo inclusivo nel paese asiatico. Questo elemento era stato al centro anche delle critiche di Mosca, secondo cui l’esecutivo di Kabul non riflette l’intera società della nazione. Il ministro degli Esteri, Sergey Lavrov, di contro aveva aggiunto che il dialogo con i fondamentalisti su continua. A proposito stanno lavorando insieme Stati Uniti, Russia, Cina e Pakistan. I talebani, però, vanno avanti con la loro strada e si dicono convinti che “presto” il mondo li riconoscerà. La leadership del gruppo, infatti, si sta giocando la sua sopravvivenza su questo tema. Soprattutto nei confronti dell’anima più ortodossa della fazione, che li mal tollera ed è pronta a destituirli per “de-occidentalizzare” lo Stato Islamico. (Difesa & Sicurezza)