Il primo ministro della Tunisia, Hichem Mechichi, non si troverebbe attualmente in stato di arresto nel palazzo di Cartagine dopo la rimozione decisa ieri sera del presidente Kais Saied, contrariamente a quanto affermato in un primo momento da voci e leader politici, tra cui l’ex primo ministro e attuale vicepresidente del partito islamico Ennahda, Ali Larayedh. Lo afferma l’emittente televisiva qatariota « Al Jazeera » sulla propria pagina Facebook, citando « fonti tunisine ben informate ». Secondo l’emittente, Mechichi si trova al momento a casa sua, non è in arresto, e intende convocare ugualmente il Consiglio dei ministri per una riunione. Ieri sera, Saied ha deciso di sollevare dall’incarico il primo ministro Mechichi e di congelare i lavori e i poteri dell’Assemblea dei rappresentanti del popolo (Arp, parlamento del Paese) per un periodo di 30 giorni. Inoltre, il capo dello Stato ha stabilito la revoca dell’immunità parlamentare per tutti i membri dell’Arp e assunto l’autorità esecutiva, allo scopo di « assistere » un governo guidato da un nuovo primo ministro, che sarà nominato da lui stesso. Secondo quanto riferiscono fonti tunisine, l’ex ministro dell’Interno Tawfik Charfeddine – licenziato lo scorso gennaio, estraneo ai partiti e vicino al presidente della Repubblica – potrebbe essere nominato nuovo premier del Paese. (Agenzia Nova)