La Corte di cassazione dell’Egitto ha confermato la condanna all’ergastolo della guida dei Fratelli Musulmani, Mohamed Badie, e di dieci altre persone nel caso del cosiddetto « assalto ai confini durante la rivoluzione di gennaio » nel 2011. La procura generale ha accusato Badie di aver preso d’assalto il confine egiziano, in accordo con il movimento di Hamas nella Striscia di Gaza, durante la rivoluzione del 25 gennaio 2011 che depose l’ex presidente Hosni Mubarak, consentendo l’ingresso di membri del gruppo palestinese in Egitto per far uscire di prigione dei membri dell’organizzazione dei Fratelli musulmani. Organizzazione sociale e politica fondata in Egitto da Hassan al Banna nel 1928 e che conta ancora oggi milioni di sostenitori, i Fratelli musulmani sono uno dei più antichi e influenti gruppi islamisti del Medio Oriente. Ufficialmente, hanno rinunciato alla violenza decenni fa: nel 2011 hanno conquistato democraticamente il potere in Egitto con Mohamed Morsi, deposto poi dalle Forze armate nel 2013. Il Cairo ha bandito tutte le attività dei Fratelli musulmani, incluso il partito Libertà e giustizia che è fuorilegge. Gruppi affiliati alla Fratellanza sono parte integrante del sistema politico in paesi come Marocco, Libia, Qatar, Tunisia e Turchia. (Agenzia Nova)