(Roma, 26 giugno 2021). L’Iran non ha alcun obbligo di rispondere alla richiesta dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), in merito all’estensione di un accordo di monitoraggio. Lo ha dichiarato l’ambasciatore iraniano presso l’Aiea, Kazem Gharibabadi, citato dall’agenzia di stampa iraniana “Tasnim”, rispondendo alle sollecitazioni dell’Agenzia Onu che chiede una risposta “immediata” all’Iran sul rinnovo dell’accordo per le ispezioni dei siti nucleari in scaduto il 24 giugno. “L’Iran non è tenuto a conformarsi” alla richiesta dell’Aiea, ha affermato Gharibabadi.
La scorsa settimana il direttore generale dell’Aiea, Rafael Mariano Grossi ha inviato una lettera alle autorità iraniane la scorsa settimana “per comprendere la posizione dell’Iran riguarda al proseguimento della raccolta, della registrazione e della conservazione dei dati” sulle attività nucleare iraniane da parte dell’Aiea. Gli Stati Uniti, che sono usciti in modo unilaterale dal Piano globale d’azione congiunto (Jcpoa) nel maggio 2018, ritengono che Teheran dovrebbe impegnarsi con l’Aiea senza ulteriori indugi e un fallimento nel farlo contraddirebbe il desiderio dichiarato dall’Iran che entrambi riprendano la conformità con l’accordo sul nucleare congiunto del 2015.
L’amministrazione statunitense guidata dal presidente Joe Biden ha manifestato, dopo la sua elezione, la volontà di rientrare all’interno dell’accordo nucleare invertendo la rotta tracciata da Donald Trump. A partire dallo scorso aprile Iran e Stati Uniti hanno tenuto colloqui indiretti sul rilancio dell’accordo nucleare del 2015. I colloqui, organizzati a Vienna, sono attualmente in pausa e dovrebbero riprendere il prossimo luglio, tuttavia la mancata estensione dell’accordo di monitoraggio con l’Aiea potrebbe gettare nel caos i negoziati. “Per quanto riguarda l’Aiea, questa rimane una seria preoccupazione”, ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken, parlando ieri in una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian a Parigi. “La preoccupazione è stata comunicata all’Iran e deve essere risolta”, ha dichiarato Blinken. Dopo il ritiro dall’accordo nel maggio 2018 da parte dell’amministrazione Trump, gli Stati Uniti hanno reintrodotto dure sanzioni contro l’Iran che ha risposo violando molti dei punti dell’intesa raggiunta nel 2015 con Cina, Francia, Germania, Regno Unito, Russia e Usa, in particolare l’arricchimento dell’uranio e lo sviluppo di nuove centrifughe avanzate. “Abbiamo ancora differenze significative con l’Iran”, ha detto Blinken, aggiungendo di sperare che una ripresa dei colloqui nei prossimi giorni possa risolverle.
Redazione. (Nova News)