Una donna di 33 anni arrestata martedì scorso a Nimes, in Francia, è stata incriminata per “associazione a delinquere terroristica”, nell’ambito dell’inchiesta sull’assassinio di Samuel Paty. Con l’arresto della donna, sale a 15 il numero delle persone sotto processo per il caso del professore decapitato lo scorso 16 ottobre a Conflans-Sainte-Honorine, nei pressi di Parigi, da Abdoullakh Anzorov, un rifugiato di origine cecena che è stato ucciso dalla polizia poco dopo aver commesso il fatto.
Secondo una fonte giudiziaria, nei giorni precedenti l’attentato, la donna sarebbe stata in contatto con Anzorov. L’inchiesta aperta per “concorso in omicidio” e “associazione a delinquere”, reati aggravati da motivazioni a scopo terroristico, vede coinvolti altre 14 person, fra cui sei studenti universitari. L’attivista islamista Abdelhakim Sefrioui, è stato accusato, con il genitore dello studente Brahim Chnina, di aver “indicato” Paty “come bersaglio sui social network”, una settimana prima dell’assassinio. Sefrioui il 31 maggio ha impugnato davanti alla Corte d’Appello di Parigi la sua incriminazione per “concorso in un omicidio a scopo terroristico”. Secondo fonti giudiziarie, il tribunale si esprimerà in merito lunedì 28 giugno. Paty è stato preso di mira per aver mostrato in classe delle caricature di Maometto della nota rivista satirica “Charlie Hebdo”. (Nova News)