Approvato l’invio di un contingente contro l’insurrezione jihadista a Cabo Delgado

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(Roma, 23 giugno 2021). I Paesi membri della Comunità di sviluppo dell’Africa australe (Sadc), riuniti oggi per un summit straordinario a Maputo, hanno approvato il dispiegamento di truppe in Mozambico per aiutare il governo locale a combattere l’insurrezione islamista nella provincia settentrionale di Carbo Delgado. Secondo quanto afferma il comunicato finale pubblicato al termine del vertice, il blocco regionale ha annunciato l’invio della sua forza di riserva, senza tuttavia fornire ulteriori dettagli sui numeri o su quando il contingente verrà schierato. La decisione pone fine a mesi di discussioni e disaccordi tra i 16 Paesi membri della Sadc sulle modalità e l’entità della forza da schierare a Cabo Delgado: se alcuni membri, come il Sudafrica, spingevano per un’azione militare più incisiva, altri – tra cui lo stesso Mozambico – erano più reticenti. La decisione, più volte rinviata, era attesa già in occasione del vertice dei capi di Stato e di governo della Sadc che si era riunito il mese scorso in via straordinaria, al termine del quale la decisione finale era stata rinviata al nuovo vertice convocato per oggi.

Secondo quanto riferito nelle scorse settimane da fonti di stampa, la Sadc sarebbe pronta a schierare un contingente di 3 mila uomini. Nello specifico, il dispiegamento prevede l’impiego di diversi elicotteri da combattimento, navi, un sottomarino e una presenza a terra con circa 100 forze speciali al fronte. In base al rapporto che sarà discusso dai leader Sadc, il piano prevede inoltre l’istituzione del quartier generale nella città portuale di Nacala, nella provincia di Nampula, da dove le truppe avrebbero il compito di avanzare verso nord e nelle zone di combattimento per riguadagnare terreno. L’obiettivo principale sarà quello di riprendere il controllo della città portuale di Mocimboa a Praia, occupata dagli insorti jihadisti dall’agosto 2020. Il mese scorso il presidente mozambicano Filipe Nyusi, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Maputo di ritorno dalla sua visita a Parigi dove ha partecipato al Vertice sul finanziamento delle economie africane ospitato dal presidente francese Emmanuel Macron, ha annunciato che la Francia sosterrà il Mozambico nella lotta al terrorismo a Cabo Delgado. “Dovremo stipulare un accordo, perché nulla si può fare, legalmente, senza un accordo. Il sostegno potrà tradursi in assistenza, formazione o scambio di informazioni, tuttavia questi accordi devono essere legalmente stabiliti”, ha affermato Nyusi.

Dalla fine di aprile in Mozambico si discute della possibilità di un intervento militare straniero nella provincia di Cabo Delgado dopo la cruenta offensiva sferrata lo scorso 24 marzo dagli insorti jihadisti nella città di Palma: i partiti di opposizione sostengono l’intervento militare straniero, tuttavia il Fronte di liberazione del Mozambico (Frelimo), il partito al potere in Mozambico, ritiene che una tale decisione potrebbe mettere a repentaglio la sovranità nazionale. La risposta militare all’offensiva jihadista a Cabo Delgado è stata al centro anche del colloquio bilaterale avvenuto di recente sempre a Parigi tra il presidente Nyusi e il premier portoghese Antonio Costa. Rilasciando dichiarazioni al termine dell’incontro, a una precisa domanda se il Mozambico fosse disposto ad accogliere una forza militare francese e internazionale per combattere il terrorismo, Nyusi aveva risposto che “il terrorismo non può essere combattuto da soli” e aveva precisato che “il Mozambico non ha mai rifiutato un sostegno” di questo genere. “La fase successiva dipende dagli accordi tra i Paesi”, aveva tuttavia aggiunto, sottolineando di non poter dire cosa farà la Francia. “Il terrorismo non può essere combattuto da solo. È una forza globale (…) Non posso dire se la Francia contribuirà (con una forza militare) perché può essere solo la Francia a dire quello che può dare, ma quello che ho detto e che ripeto è che il terrorismo non si può combattere da soli e il Mozambico non ha mai rifiutato alcun sostegno. Il Portogallo, infatti, è in Mozambico con una squadra di uomini che lavorano con le forze di difesa e sicurezza, ma anche Paesi americani e Paesi africani”, aveva detto Nyusi.

Redazione. (Nova News)