Regge la tregua tra Israele e Hamas dopo undici giorni di scontri e centinaia di vittime

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(Roma, 21 maggio 2021). È entrato in vigore alle 2:00 di stanotte nella Striscia di Gaza il cessate il fuoco approvato ieri sera dalle autorità di Israele, a undici giorni dalla ripresa delle ostilità fra lo Stato ebraico e i gruppi palestinesi Hamas e Jihad islamica, lo scorso 10 maggio. Il bilancio provvisorio dei quasi ininterrotti raid aerei israeliani e lanci di razzi da Gaza è di 232 vittime palestinesi nell’enclave, tra cui almeno 66 minori, e di 12 morti in Israele, tra cui due cittadini thailandesi e un indiano. Il numero complessivo di feriti è di circa 1.600 dal lato palestinese e almeno 350 da parte israeliana. Secondo le Forze di difesa israeliane (Idf) sono stati lanciati dalla Striscia contro città e comunità israeliane e basi dell’esercito circa 4.000 razzi, centinaia dei quali sono caduti all’interno dell’enclave. Almeno il 90 per cento dei razzi lanciati contro il territorio israeliano è stato intercettato dal sistema di difesa aerea Iron Dome. Le Idf affermano di aver ucciso almeno 225 membri dei gruppi Hamas e Jihad islamica. Gli scontri tra forze israeliane e manifestanti in Cisgiordania e Gerusalemme hanno invece causato almeno 29 morti, dal lato palestinese, e migliaia di feriti.

Durante la notte, migliaia di persone sono scese in piazza per le strade della città di Gaza a festeggiare il momento dell’entrata in vigore del cessate il fuoco. I predicatori hanno cantato inni alla “vittoria della Resistenza”, e diverse marce celebrative hanno avuto luogo in varie città dell’enclave, su tutte a Khan Yunis, dove i dimostranti hanno raggiunto la residenza della famiglia di Mohammed al Deif, capo di Stato maggiore delle Brigate al Qassam (braccio militare del movimento palestinese Hamas). Il vice capo di Hamas a Gaza, Khalil al Hayya, ha tenuto un discorso ai dimostranti dicendo: “Oggi celebriamo due volte, la gioia del Ramadan e dell’Eid (al Fitr) e la gioia della vittoria, dell’orgoglio e della dignità”. La decisione di imporre il cessate il fuoco, approvata ieri sera dalle autorità israeliane, è giunta dopo che si sono fatti più pressanti gli inviti internazionali a porre fine alle ostilità, divampate lo scorso 10 maggio.

In Israele, dopo almeno sette ore di tregua, le Forze di difesa israeliane hanno annunciato la rimozione di tutte le restrizioni al movimento imposte nel Paese, incluse le comunità prossime al confine con la Striscia di Gaza. Le scuole resteranno ancora chiuse, oggi, nelle regioni centrali e meridionali dello Stato ebraico. Il ministro degli Esteri israeliano, Gabi Ashkenazi, ha ringraziato il segretario di Stato Usa Antony Blinken per il sostegno “senza compromessi” degli Stati Uniti a Israele, dopo aver avuto questa notta una conversazione telefonica con l’omologo statunitense. Secondo quanto annunciato da Blinken ieri sera e confermato dai media israeliani, il capo della diplomazia di Washington si recherà nei prossimi giorni in Medio Oriente per visitare Israele, la Cisgiordania, l’Egitto e la Giordania. Secondo quanto riportato stanotte dall’agenzia di stampa palestinese “Wafa”, l’Egitto invierà due delegazioni di sicurezza, rispettivamente a Tel Aviv e nei Territori palestinesi, per monitorare l’attuazione dell’accordo per il cessate il fuoco. Obiettivo delle due delegazioni è anche “concordare le misure necessarie” a garantire che la situazione resti costantemente stabile.

Redazione. (NovaNews)