Su un piatto della bilancia, quello più pesante, Netanyahu, il premier uscente più longevo di Israele, mette i risultati di una campagna vaccinale, che ha fatto del paese il primo al mondo, e in politica estera gli Accordi di Abramo, che stanno cambiando la geopolitica della regione. Sull’altro piatto, un processo che per la prima volta vede seduto sul banco degli imputati un capo di governo in carica per corruzione, truffa e abuso di potere, e l’instabilità di un sistema politico elettorale di cui non è certamente l’unico responsabile, ma che lui ha abilmente cavalcato e che porta il paese alle elezioni per la quarta volta in due anni. Insomma, di nuovo un sondaggio su Netanyahu dall’esito ancora incerto, con alleanze che si compongono e si scompongono; un numero di indecisi che valgono 10 seggi; una destra che perde alcuni pezzi e si radicalizza; un centro che non riesce ad aggregare; una sinistra ai minimi storici; e i partiti arabi che, dopo una breve parentesi, tornano a dividersi. Destinato a un ridimensionamento il cosiddetto premier alternato, che avrebbe dovuto fare a novembre la staffetta con Netanyahu, Benny Ganz con il suo partito che già dopo l’entrata nel precedente governo aveva rotto l’alleanza con Lapid, il politico che ha cercato di organizzare una coalizione alternativa al premier, che però stenta a decollare; poi Gideon Saar, l’eterno delfino della Likud, che ha rotto gli ormeggi e ha fondato un nuovo partito di destra; e infine, il volto nuovo della sinistra, quello di Merav Micaeli, ex giornalista che cerca di ridare smalto all’immagine dei laburisti, dopo i passati tracolli. In queste prime elezioni dopi i vaccini e l’ondata di piena del Covid, tutto è stato studiato nei dettagli. I seggi saranno più di 13mila, di cui quasi 700 saranno destinati esclusivamente ai malati di Covid, che saranno accompagnati con mezzi speciali, e alle persone in quarantena. Su questi « vote and drive » vigileranno perfino i droni per evitare assembramenti. L’organizzazione prevede anche seggi mobili, su autobus attrezzati che gireranno per le città per raccogliere il voto di chi è impossibilitato a raggiungere le urne. Tutto questo comporterà probabilmente un periodo più lungo per il computo dei voti. (Rai News)