La Tac ha fatto emergere che i proiettili hanno trapassato i corpi da sinistra a destra. È stato individuato un proiettile di un AK47, un Kalashnikov.
Non è stata una esecuzione ma la morte dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci è arrivata nel corso di un tentativo di sequestro terminato tragicamente con un conflitto a fuoco.
Il dato emerge dai primi risultati dell’autopsia disposta dalla Procura di Roma e svolta oggi presso il Policlinico Gemelli.
Sono in totale quattro i colpi che hanno causato la morte dell’ambasciatore e del carabiniere Vittorio Iacovacci. Le vittime sono state raggiunte da due colpi ciascuno. La Tac ha fatto emergere che i proiettili hanno trapassato i corpi da sinistra a destra.
In base a quanto emerge dall’autopsia l’ambasciatore Luca Attanasio è stato raggiunto da colpi all’addome e l’esame ha individuato sia il foro di entrata che quello di uscita. Non sono stati individuati residui metallici.
Per quanto riguarda il carabiniere Vittorio Iacovacci è stato colpito nella zona del fianco e, poi, alla base del collo dove è stato individuato un proiettile di un AK47, un Kalashnikov. Il corpo del carabiniere presenta multifratture all’avambraccio sinistro. Questo fa ipotizzare che il proiettile fermatosi al collo abbia colpito prima l’arto fratturato.
La Procura ha disposto esami balistici.
Domani i funerali di Stato
Si terranno domani mattina alle 9:30 nella basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma i funerali di Stato dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci. La diretta sarà trasmessa su Rai 1 e Rainews.it.
In corso accertamenti sulla dinamica dell’accaduto
« Sulla dinamica dell’agguato » che ha portato alla morte dell’ambasciatore italiano nella Repubblica democratica del Congo Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, « sono in corso accertamenti anche da parte della Procura della Repubblica di Roma ». « Una squadra dei nostri carabinieri del Ros, su delega della Procura, si è già recata a Goma per una prima missione investigativa. Mi risulta che ne seguiranno altre », ha dichiarato il ministro degli Esteri Di Maio nell’informativa alla Camera sull’attacco che ha portato alla morte di Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci.
L’agguato
« Il convoglio – prosegue Di Maio – è stato attaccato alle 10.15 all’altezza del villaggio di Kanya Mahoro, nei pressi di una località chiamata ‘Tre Antenne’. Il gruppo, formato da 6 elementi, avrebbe costretto i mezzi a fermarsi ponendo ostacoli sulla strada e sparando alcuni colpi di armi leggere in aria. Tale ipotesi potrebbe essere avvalorata anche dal contenuto di un video nel quale si intravedono le fasi iniziali dell’evento con gli spari degli aggressori e la gente che getta a terra moto e biciclette con tutto il carico per allontanarsi ».
Sei gli assalitori dotati di armi leggere
« Il governatore del Nord-Kivu ha confermato che i sei assalitori, dopo aver sparato colpi in aria e bloccato il convoglio, hanno ordinato ai passeggeri di scendere dai veicoli. Il rumore degli spari ha allertato i soldati delle Forze Armate congolesi e i ranger del parco Virunga che, trovandosi a meno di un chilometro di distanza, si sono diretti verso il luogo dell’evento », prosegue il ministro Di Maio.
« Il Governatore ha aggiunto che per costringere le loro vittime a lasciare la strada ed entrare nella boscaglia, gli assalitori hanno ucciso l’autista del Pam, verosimilmente presso Kibumba, a circa 25 km da Goma. In base alle prime ricostruzioni del Pam, gli assalitori avrebbero poi condotto il resto dei membri nella foresta. Poco distante dal luogo dell’evento – ha aggiunto il ministro – era appunto presente una pattuglia di Ranger dell’Istituto Congolese per la Conservazione della Natura, di stanza presso il vicino parco di Virunga e un’unità dell’Esercito, che avrebbero cercato di recuperare i membri del convoglio ». (Rai News)