Iraq: l’Italia condanna l’attacco ad Erbil

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(Roma il 16 febbraio 2021). L’Italia ha condannato l’attacco contro una base militare della Coalizione Internazionale anti-ISIS ad Erbil, nel Kurdistan iracheno, che ha causato la morte di un dipendente delle forze armate statunitensi ed il ferimento di numerosi militari e civili.

Il comunicato è stato pubblicato sul sito ufficiale del Ministero degli Esteri italiano, il 16 febbraio, il giorno successivo all’assalto, avvenuto nella sera del 15 febbraio, intorno alle 21.30, ora locale. Almeno tre missili sono stati lanciati contro l’aeroporto della città irachena di Erbil, uno dei quali è precipitato nelle vicinanze della postazione delle truppe internazionali della coalizione impegnata nella lotta allo Stato Islamico, mentre gli altri sono caduti in prossimità di aree residenziali. Un funzionario statunitense ha precisato che i razzi, da 107 mm, sono stati lanciati da un’area situata a circa 8 km a Ovest di Erbil.

Il bilancio delle vittime include un civile, un “contractor” straniero, deceduto, e almeno 6 feriti, tra cui un soldato statunitense. La notizia è stata confermata anche dal portavoce della coalizione a guida statunitense, Wayne Marotto, il quale, però, non ha fornito dettagli sulla nazionalità della persona rimasta uccisa. “Esprimiamo solidarietà alla famiglia della vittima e auspichiamo la pronta guarigione di chi è rimasto coinvolto nell’attacco”, ha scritto il Ministero degli Esteri italiano, che ha aggiunto che Roma conferma il suo impegno, al fianco del Governo iracheno e delle autorità regionali del Kurdistan, “nella lotta al terrorismo e all’estremismo violento e nell’impegno per restituire sicurezza  e stabilità all’Iraq e all’intera regione”.

A seguito dell’attentato, il traffico aereo è stato interrotto e le forze irachene sono state dispiegate nelle vicinanze dell’aeroporto, temendo ulteriori attacchi. Parallelamente, aerei statunitensi sono stati visti sorvolare l’area colpita. A proposito dell’assalto, il New York Times ha sottolineato che si tratta di un evento raro ad Erbil, una città solitamente “pacifica”. Il quotidiano ha quindi evidenziato il fatto che le tensioni nell’area potrebbero essere legate alle minacce delle milizie appoggiate dall’Iran contro gli obiettivi degli USA in Iraq. Queste affermazioni fanno riferimento all’aumento delle tensioni tra Washington e Teheran a seguito dell’attacco con droni ordinato dalla Casa Bianca, guidata dall’allora presidente Donald Trump, contro l’aeroporto di Baghdad del 3 gennaio 2020 che ha causato la morte del generale iraniano, Qassim Suleimani, e di un alto funzionario della sicurezza irachena. A seguito di tale attacco, il governo iraniano ha lanciato attacchi missilistici contro le forze statunitensi nella base aerea di Ain al Assad nella provincia irachena di Anbar, ferendo oltre 100 soldati. Successivamente, l’esercito degli Stati Uniti ha ridotto il numero delle sue truppe in Iraq a meno di 2.500 e si è ritirato da diverse basi, negli ultimi due anni.

L’Italia è uno degli 83 Paesi che fanno parte della Coalizione Internazionale anti-ISIS, dal 2014. Roma, insieme a Stati Uniti e Arabia Saudita, è a capo del Counter ISIS Finance Group (CIFG), che ha il fine di identificare e smantellare le reti finanziarie dello Stato Islamico. Inoltre, l’Italia assicura anche un forte sostegno allo sviluppo dell’Iraq, dove ogni anno vengono realizzati progetti per circa 13 milioni di euro con un focus sulla promozione della stabilizzazione e della riconciliazione nelle aree un tempo occupate dall’ISIS. Roma è anche impegnata nel rafforzamento delle capacità delle forze militari e di polizia irachene e curde e svolge compiti militari a sostegno del Piano di campagna militare della coalizione per sconfiggere lo Stato Islamico. L’attuale contributo militare italiano prevede l’ingaggio – in fasi successive – di un massimo di 900 soldati, 84 veicoli terrestri e 11 velivoli.

Maria Grazia Rutigliano. (Sicurezza Internazionale)