La ministra della Difesa francese Florence Parly ha firmato oggi ad Atene con l’omologo greco Nikos Panagiotopoulos l’accordo per l’acquisto da parte della Grecia di 18 jet Rafale. Dopo la firma dell’accordo i due ministri hanno avuto una conferenza stampa congiunta. « La Grecia è diventata il primo Paese ad acquistare questo tipo di jet da combattimento », ha affermato Parly. Il Parlamento della Grecia ha approvato nella serata del 14 gennaio il programma per l’acquisto di 18 jet Rafale di fabbricazione francese che andranno in dotazione all’Aeronautica ellenica. I primi aerei militari, di cui sei nuovi e 12 usati, dovrebbero arrivare in Grecia dalla Francia nel mese di luglio. L’accordo firmato per i 18 caccia Rafale ha un valore totale di 2,5 miliardi di euro. L’accordo tra Atene e Parigi fa parte del piano greco per aumentare la sua capacità di difesa nel contesto delle tensioni con la vicina Turchia, nonostante l’annuncio dell’inizio dei colloqui esplorativi tra i due Paesi.
A dicembre la Grecia ha stanziato 5,5 miliardi di euro per il suo programma di riarmo militare: si tratta di un aumento del 57 per cento rispetto al 2019 e riflette la necessità di Atene di garantire la propria sicurezza nel contesto sempre più teso del Mediterraneo orientale. Si tratta di uno stanziamento importante anche nel contesto della crisi innescata dalla pandemia del Covid-19 che, tuttavia, non ha fermato i piani del governo di centrodestra in Grecia di aumentare le spese nel settore della difesa. Il Parlamento di Atene ha approvato la scorsa settimana il piano di spesa per il 2021, che prevede un aumento delle spese militari del 57 per cento rispetto al 2019. La volontà di aumentare le spese per la difesa è stata confermata in Parlamento dal premier Kyriakos Mitsotakis che ha indicato in 5,5 miliardi di euro la cifra stanziata per il settore nel 2021, ovvero il doppio rispetto al 2020.
La Grecia, nonostante le difficoltà economiche, si è da sempre distinta per essere uno degli alleati della Nato a rispettare l’impegno di dedicare almeno il 2 per cento del Pil per la difesa, con tale dato attestatosi al 2,3 per cento nel 2019. L’arrivo del governo guidato da Nuova democrazia e l’inasprirsi delle tensioni con la Turchia, alla luce delle attività esplorative “illegali” nel Mediterraneo orientale, hanno tuttavia spinto l’esecutivo ellenico a pianificare un ulteriore irrobustimento del proprio apparato militare. Questo piano è articolato su vari assi e uno dei primi sviluppi concreti è prorio l’acquisto di 18 aerei Rafale prodotti dalla francese Dassault. (Nova)