Gli USA inviano altri due bombadieri B-52 in Medio Oriente

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(Roma 08 gennaio 2021). Le forze armate statunitensi hanno inviato altri due bombardieri B-52 in Medio Oriente, il 7 gennaio. Il dispiegamento rappresenta un ulteriore avvertimento per l’Iran.

Secondo l’Air Force, l’intento dichiarato di quest’ultima missione è quello di “dimostrare il continuo impegno delle forze armate statunitensi per la sicurezza regionale e la deterrenza contro le aggressioni”. Il nuovo dispiegamento arriva tra le preoccupazioni che l’Iran potrebbe cercare di vendicarsi per l’assassinio del generale Qassem Soleimaini, avvenuto il 3 gennaio 2020. L’invio del bombardieri suggerisce che non ci sarà alcun rallentamento nella campagna di deterrenza degli Stati Uniti, a 12 giorni dall’insediamento del presidente eletto, Joe Biden. A seguito degli eventi che hanno scosso gli Stati Uniti, il 6 gennaio, con l’assalto al Campidoglio, c’è un grande senso di preoccupazione sul fatto che i nemici degli USA possano trarre vantaggio dalle turbolenze interne negli Stati Uniti.

L’Areonautica ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma: “Gli equipaggi hanno volato per una missione non-stop di 36 ore dalla base aerea del 5° Bomb Wing di Minot, in North Dakota, fino al Golfo Persico e ritorno, per inviare un chiaro messaggio deterrente mostrando la capacità di dispiegare una potenza di combattimento travolgente con breve avviso”. Un funzionario della Difesa ha aggiunto che le forze armate statunitensi continuano a vedere livelli crescenti di prontezza nei sistemi difensivi iraniani e stanno ricevendo indicazioni riguardanti una pianificazione avanzata di potenziali attacchi in Iraq, anche se non è chiaro se e quando questi potranno avvenire.

A tale proposito, il 4 gennaio, il Pentagono ha riferito di aver deciso che la portaerei USS Nimitz, che sarebbe dovuta ritornare in patria, sarebbe rimasta nella regione mediorientale, alla luce delle “minacce” iraniane contro funzionari degli Stati Uniti e il presidente uscente, Donald Trump. Il 31 dicembre il segretario alla Difesa ad interim, Christopher Miller, aveva affermato che, dopo una missione durata circa dieci mesi, la USS Nimitz sarebbe ritornata sulla costa occidentale degli Stati Uniti. L’imbarcazione era stata schierata nella regione del Golfo nel mese di aprile 2020 e sarebbe dovuta ritornare in patria entro la fine dell’anno. Il ritorno, però, era stato rinviato, viste le crescenti preoccupazioni derivanti da Teheran.

Il B-52H “Stratofortress” è un bombardiere pesante a lungo raggio che può eseguire diversi tipi di missioni. Il mezzo può volare ad alte velocità e raggiungere altitudini fino a 50.000 piedi. Il velivolo ha un raggio di combattimento non rifornito di oltre 8.800 miglia. Il B-52H può trasportare ordigni guidati con una navigazione di precisione. Con questo dispiegamento gli Stati Uniti vogliono aumentare la loro presenza militare in Medio Oriente, in una dimostrazione di forza che testimonia la tensione tra Teheran e Washington. L’episodio del 3 gennaio 2020 aveva fatto temere un’escalation tra i due Paesi, sebbene le tensioni si fossero acuite già a seguito del ritiro unilaterale degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare iraniano, l’8 maggio 2018.

In tale quadro, il 30 dicembre, altri due bombardieri B-52 dell’aeronautica militare statunitense avevano sorvolato la regione del Golfo, in risposta ai segnali inviati dall’Iran, mentre il 21 dicembre la Marina statunitense aveva riferito che Washington aveva inviato un sottomarino e due navi da guerra nelle acque del Golfo arabo. Le imbarcazioni in questione erano, nello specifico, l’USS Georgia, un sottomarino missilistico guidato di classe Ohio, e due incrociatori missilistici guidati, USS Port Royal (CG 73) e USS Philippine Sea (CG 58). Uno degli obiettivi degli USA è mostrare il proprio impegno nei confronti dei partner della regione mediorientale nel garantire sicurezza marittima, segnalando la propria prontezza verso qualsiasi minaccia.

Maria Grazia Rutigliano. (Sicurezza Internazionale)