La Cina condanna a quattro anni di carcere la giornalista che denunciò la pandemia a Wuhan

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(Roma 28 dicembre 2020). Le autorità giudiziarie della Cina hanno condannato la giornalista ed ex avvocato Zhang Zhan a quattro anni di carcere per i suoi post sulla risposta alla pandemia di coronavirus a Wuhan. Secondo quanto riferito da « Hong Kong Free Press », Zhang, 37 anni, era detenuta da maggio per aver diffuso informazioni sull’epidemia di coronavirus da Wuhan, ed è stata condannata oggi, 28 dicembre. Zhang figurava tra le persone – giornalisti professionisti e non – che si sono occupate di coprire l’epidemia di Wuhan e le sue conseguenze. I suoi post includevano video di corridoi ospedalieri con pazienti cui era somministrato l’ossigeno e altri che suggerivano che alle persone fossero stati addebitati cosi per test antivirus che dovevano essere gratuiti. Zhang ha smesso di pubblicare a maggio, e le autorità in seguito hanno confermato il suo arresto con l’accusa di aver diffuso menzogne. Il suo avvocato ha detto a « Cbs News » all’inizio di questo mese che la donna è stata alimentata forzatamente dopo aver iniziato uno sciopero della fame in detenzione e che la sua salute si è deteriorata.

Zhang è stata arrestata più di sei mesi fa e si trova ora in una struttura di detenzione a Shanghai. È stata accusata di « aver provocato controversie e problemi » – accusa utilizzata contro critici e attivisti nel Paese – dopo avere diffuso informazioni su social media. L’incriminazione, pubblicata il 16 novembre, afferma che Zhang aveva inviato « false informazioni tramite testo, video e altri media attraverso mezzi quali WeChat, Twitter e YouTube ». Zhang avrebbe inoltre accettato interviste di media stranieri quali « Radio Free Asia » e « Epoch Times » e avanzato « ipotesi maligne » sull’epidemia di Covid-19 di Wuhan.

Secondo l’organizzazione non governativa Chinese Human Rights Defenders, gli articoli di Zhang parlavano della « detenzione di altri giornalisti indipendenti e di molestie nei confronti delle famiglie delle vittime che chiedevano giustizia ai responsabili della pandemia tramite account WeChat, Twitter e YouTube ». Secondo « Radio Free Asia » e l’Ong cinese, Zhang è in sciopero della fame da settembre e uno dei suoi avvocati difensori è stato rimosso dal suo incarico. Oltre a Zhang anche Chen Qiushi, un ex avvocato diventato giornalista, è stato arrestato a gennaio. Anche il giornalista Li Zehua, che si è recato a Wuhan per raccogliere informazioni dopo la scomparsa di Chen, è scomparso all’inizio di febbraio ma è stato rilasciato ad aprile. Fang Bin, residente a Wuhan, è scomparso nello stesso periodo, ma da allora non è più stato visto.  (Nova)