Vertice UE: focus su eventuali sanzioni contro la Turchia

0
480

I leader dell’Unione Europea stanno discutendo, nel corso del vertice previsto tra giovedì 10 e venerdì 11 dicembre, se approvare un pacchetto di sanzioni contro la Turchia per via delle esplorazioni energetiche condotte da Ankara nelle acque del Mediterraneo orientale rivendicate da Grecia e Cipro.

All’ultimo Consiglio europeo straordinario dell’1-2 ottobre, i leader avevano offerto al governo turco “un’agenda politica UE-Turchia positiva”, che comprendeva vantaggi commerciali e doganali e la prospettiva di più fondi per aiutare Ankara a gestire meglio la situazione dei rifugiati siriani sul suo territorio qualora avesse interrotto le sue “attività illegali” nel Mediterraneo orientale. Tuttavia, i ministri degli esteri dell’UE hanno concordato all’unanimità questa settimana che il comportamento della Turchia non era migliorato negli ultimi giorni. Dopo aver presieduto la videoconferenza tra i ministri dei Paesi membri, lunedì 7 dicembre, il capo della politica estera dell’UE, Josep Borrell, ha sottolineato che “per diversi aspetti la situazione è invece peggiorata”. “La posta in gioco è molto precisa, molto chiara: la credibilità dell’Unione europea”, ha detto ai giornalisti il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, ricordando che, ad ottobre, erano state promesse sanzioni qualora la Turchia avesse continuato con il suo “comportamento delinquenziale”, come lo ha definito Mitsotakis. “Quindi ora si vedrà se, come Europa, siamo davvero credibili in ciò che abbiamo concordato”, ha aggiunto. I 27 paesi dell’UE sono divisi su come gestire al meglio i rapporti con la Turchia. Francia e Cipro spingono per misure più severe, come sanzioni economiche, ma altri Paesi sono preoccupati di destabilizzare ulteriormente la regione. “La Francia manterrà una posizione chiara”, ha detto il presidente francese Emmanuel Macron, in vista del vertice. “Dobbiamo essere coerenti con le decisioni e le nostre richieste alla Turchia dello scorso ottobre, trarne le conseguenze e dobbiamo difendere la sovranità e la stabilità degli Stati dell’UE, in particolare nel Mediterraneo orientale ma anche nell’intera regione”, ha aggiunto.