Israele: Gantz vota contro Bibi, l’ombra di nuove elezioni ora si allunga su Israele

0
319

(Roma 02 dicembre 2020). Si spacca il ticket di governo: il leader di Blue Bianco appoggia la sfiducia contro Netanyahu

Israele rischia le quarte elezioni anticipate in meno di due anni. Il co-primo ministro Benny Gantz ha annunciato ieri sera al Kfar Maccabiah Hotel di Ramat Gan che il suo partito Blu e Bianco sosterrà la mozione di sfiducia alla Knesset del leader dell’opposizione Yair Lapid che verrà presentata oggi.

Ma ha però lasciato aperta la possibilità di evitare il voto. «Netanyahu ha promesso l’unità e che non ci sarebbero stati scherzi», ha precisato Gantz, ma «ha infranto le sue promesse e la gente ne sta pagando il prezzo». Secondo Gantz, Netanyahu è alla ricerca del modo per salvarsi dai suoi problemi legali e ha scelto di andare alle elezioni non approvando il bilancio dello Stato, che se non passerà entro il 23 dicembre porterà comunque allo scioglimento del Parlamento. Gantz però ha comunque contattato il primo ministro e gli ha offerto un’altra possibilità. «Se agisci correttamente, senza manovre politiche, il popolo di Israele non sarà costretto ad andare alle urne». Subito ha replicato Netanyahu: «Sfortunatamente, Blu e Bianco è stato trascinato dai leader dell’opposizione Yair Lapid e Naftali Bennett», ha sottolineato. Bibi aveva rivolto un appello a Gantz affinché non votasse a favore della mozione di sfiducia. Mozione che, se passasse tutti i gradini parlamentari, porterebbe all’immediata caduta dell’esecutivo e a nuove elezioni. «Noi voteremo contro la mozione. In nome dell’unità – ha precisato Netanyahu – chiedo a Gantz di fare lo stesso. Non abbiamo bisogno di elezioni adesso. Abbiamo compiti da portare a termine. Occorre abbassare la diffusione del covid, portare i vaccini a tutti gli israeliani, dare più aiuto all’economia e ai cittadini. Bisogna farlo tutti insieme ed è difficile farlo durante le elezioni».

Il disegno di legge sulla sfiducia alla Knesset viene presentato in lettura preliminare, poi dovrebbe passare altre tre volte alla Knesset in sessione plenaria e tre volte dalla Commissione della Camera della Knesset per diventare legge. Se dovesse superare tutto l’iter le nuove elezioni probabilmente si terranno il 23 marzo. I ministri del Partito laburista Amir Peretz e Itzik Shmuli hanno annunciato ieri che voteranno a favore della sfiducia alla Knesset. «Non è possibile continuare ad avere un governo la cui caratteristica prevalente è l’incertezza, soprattutto per quanto riguarda il bilancio, preso ostaggio dal primo ministro per considerazioni personali», hanno affermato. Ra’am, la Lista araba unita del parlamentare Mansour Abbas ha annunciato invece che i suoi quattro parlamentari sono indecisi su come votare. «Agiremo per aiutare i nostri elettori, non per aiutare la sinistra o la destra, Lapid, Gantz, Netanyahu o Bennett». Senza i quattro parlamentari della Lista araba unita, non più di 62 parlamentari voteranno per il disegno di legge di sfiducia della Knesset. Il disegno di legge non necessita della maggioranza assoluta per la sua lettura preliminare, ma è essenziale per la sua lettura finale. Molti pensano che Netanyahu voglia una nuova elezione nella speranza di mettere insieme una maggioranza per farsi votare una legge sull’immunità che gli permetta di eludere il processo per corruzione. Ma i sondaggi in questo momento mostrano che il Likud perde almeno il 20 per cento dei seggi che attualmente detiene e il rivale di destra di Netanyahu, Naftali Bennett, con il suo partito Yamina raccoglierebbe sia gli elettori del Likud che di Blu e Bianco. Netanyahu però spera che tra pochi mesi con l’arrivo dei vaccini contro il coronavirus riesca a recuperare terreno.

Chiara Clausi. (IL Giornale)