A Idlib si sta verificando un nuovo disastro umanitario, uno dei peggiori della crisi siriana che, in quasi un decennio, ha fatto contare innumerevoli disastri simili. Il regime siriano continua nella sua strategia di riconquista militare del paese ad ogni costo, indipendentemente dalle conseguenze per i civili siriani. E’ quanto scrivono in una lettera al quotidiano La Stampa 14 ministri degli Esteri europei: Luigi di Maio (Italia), Jean-Yves Le Drian (Francia), Heiko Maas (Germania), Stephanus Blok (Paesi Bassi), Arancha Gonzalez Laya (Spagna), Augusto Ernesto Santos Silva (Portogallo), Philippe Goffin (Belgio), Urmas Reinsalu (Estonia), Jacek Czaputowicz (Polonia), Linas Linkevicius (Lituania), Ann Linde (Svezia), Jeppe Kofod (Danimarca), Pekka Haavisto (Finlandia), Simon Coveney (Irlanda). «Da dicembre», scrivono i ministri, «le operazioni condotte nel nord-ovest sono aumentate di intensità, con il supporto degli aerei russi. Gli incessanti attacchi aerei e il lancio di «barili bomba» hanno costretto quasi un milione di siriani a fuggire in poche settimane. Le strutture di accoglienza sono ormai sature. Centinaia di migliaia di persone – soprattutto donne e bambini – cercano rifugio nei campi improvvisati dove patiscono freddo, fame ed epidemie». L’aviazione di Damasco e gli alleati russi hanno moltiplicato i raid aerei. Almeno 25 persone sono morte e 80 sono state ferite negli attacchi compiuti nelle ultime ore in Siria nord-occidentale. Secondo Medici senza frontiere, sono state colpite scuole che ospitano famiglie sfollate. (TV)